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Francesco Venturini e Gloria Bedocchi sono, rispettivamente, un bancario e una farmacista, due amici che hanno sempre condiviso, oltre ai valori della Fede Cristiana, una grandissima passione per la musica, rispettivamente lui come autore di testi e lei come compositrice (in passato, ha fatto parte come cantante di diversi cori polifonici).
Durante un periodo della vita per loro non facile, hanno deciso di provare a coltivare la loro Fede Cristiana in modo ancora più attivo e, facendo leva sulla loro passione per la musica, è nata così il loro canto “Come un faro nel buio” (successivamente anche approvato dall’Ufficio Liturgico Diocesano dell’Arcidiocesi di Bologna), un canto con cui hanno voluto rendere grazie al Signore, che ha sempre per loro rappresentato una guida sicura per seguire per la giusta via da percorrere.

Come un faro nel buio
(testo di Francesco Venturini, melodia di Gloria Bedocchi, elaborazione e armonizzazione di Alessandra Mazzanti)

A Te, Signore, ci rivolgiamo,
con tutto il cuore noi Ti chiediamo
di perdonare i nostri peccati,
e grazie a Te saremo salvati…

Rit.
Come un faro nel buio sei per noi, Signore,
che ci illumina sempre nelle notti più oscure…
Quando noi Ti preghiamo vieni con la Tua luce
a indicarci la strada e a donarci la pace…

La Tua Parola è fonte di vita
di verità e di gioia infinita…
A chi la osserva Tu sei vicino,
In ogni istante lungo il cammino…

Sei Tu la sola via da seguire,
che non dobbiamo mai abbandonare…
Senza di Te noi siamo perduti:
vaghiamo disperati e smarriti…


Citazione spirituale

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Cairoli Laura

IO STO CON LA CHIESA

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente
La famiglia Prestigio

In questa nostra èra scientifica, non è insolito trovare una famiglia che venera la scienza come massima divinità. La famiglia Prestigio ne era un esempio eccellente.

Il signor Prestigio insisteva perchè entrambi i figli, Norberto e Tamara, si laureassero. La signora Prestigio era d'accordo, ritenendo che solo diventando medici o ingegneri i ragazzi d'oggi possano godere di un elevato tenore di vita.
Immaginate la sorpresa quando Norberto chiese una chitarra come regalo di compleanno:
"Mi piace la musica e i miei insegnanti dicono che dovrei cercare di sviluppare le mie doti naturali".

"Una chitarra?", esclamò sbalordito il signor Prestigio. "Non avrai nulla di simile. Ricordati: quest'anno avrai la maturità e dovrai lavorare sodo per essere ammesso alla facoltà di ingegneria. Non puoi permetterti distrazioni come la chitarra o altri strumenti musicali!"

Una volta sacrificato il talento musicale di Norberto sull'altare della "scienza", anche l'amore di Tamara per la letteratura andò ben presto incontro alla stessa sorte.

Vorrei fare la scrittrice, e il mio insegnante di lettere dice che dovrei iscrivermi a lettere moderne, l'anno prossimo".

"Che cosa?! Lettere? No di certo. Continua a concentrarti su matematica e scienze. Non abbiamo speso tutti questi soldi solo per buttarli in corsi di letteratura!"

Sebbene entrambi i ragazzi continuassero, negli anni seguenti, a fare ai genitori altre richieste, come entrare in una squadra di calcio, iscriversi a un corso d'arte, frequentare club per giovani, prendere lezioni di danza, il signore e la signora Prestigio rifiutarono sempre fermamente. In particolare, veniva condannata ogni forma di volontariato: nè Norberto nè Tamara potevano sperare di dedicare parte del proprio tempo a qualsivoglia opera assistenziale:

"Le scuole e le università non sono fatte per nutrire gli affamati o aiutare i bisognosi! concentratevi sui vostri studi. E' per questo che abbiamo fatto tanti sacrifici. Perciò mostrate un pò di gratitudine, tanto per cambiare, superando tutti gli esami".

Gli esami li superarono di certo. La vita sociale, le amicizia personali, l'amore, il talento artistico...Tutto era stato doverosamente sacrificato, ma alla fine Norberto e Tamara si laurearono. Norberto divenne un ingegnere aeronautico e Tamara una neurologa.

Ora li attendeva un brillante avvenire e gli svantaggi erano davvero pochi al confronto: entrambi i giovani erano diventati insensibili, solitari ed egoisti. Erano automi incuranti, incapaci di amore e di gioia, ma il signore e la signora Prestigio erano fieri, ciò nonostante, dei loro due figli, ai quali avevano dato un futuro luminoso e assicurarono un elevato tenore di vita.

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