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Invece vorrei giocare

Invece vorrei giocare

Cairoli Laura

IO STO CON LA CHIESA

Sia fatta, sia lodata e sia glorificata in eterno la giustissima, altissima e amabilissima Volontà di Dio in ogni cosa
PADRE PIO
Buona Giornata - Meditazioni per un anno (di Angelo Giubelli, ed. Tipografia S. Michele Monte S. Angelo - Foggia)

Miriam12Stelle
1. Premuniamoci contro il mondo e le passioni che, quali belve feroci, attenteranno al nostro terno bene, e nella nostra debolezza non diffidiamo del divino aiuto. Quel dio, che ci siamo proposti di vedere e tener scolpito dinanzi alla nostra mente, è sempre pronto a venirci in aiuto. Egli, sempre fedele nelle sue promesse, vedendoci combattere da forti, manderà i suoi angioli a sostenerci nella prova. La palma della gloria non è serbata se non a chi combatte da prode fino alla fine. Incominci dunque quest'anno il nostro santo combattimento. Dio ci assisterà e ci coronerà di un eterno trionfo. (Epist. IV, pp. 966 e 967)

2. Noi dobbiamo fare tutti il nostro dovere, a seconda delle nostre forze, noi accetermo con animo sereno e con coraggio l'ordine che ci viene dall'alto. (Epist. I, p. 587)

3. La verità non sta da parte tua, ma dalla parte di chi ti parla in nome di Dio. che vuoi di più, figliuol mio, da un Dio che scende perfino allo scherzo puerilmente santo? Dunque nessun timore nelle tue relazioni con Dio: rassegnazione, pazienza ed un giorno vedrai la luce completa ed indefettibile. (Epist. IV, p. 477)

4. Fortuna che il giudizio dell'uomo non è quello di Dio, altrimenti si starebbe freschi. (Epist. IV, p. 369)

5. Dobbiamo abbandonare la vita, e tutto ciò che siamo, alla pura disposizione della divina provvidenza; giacchè noi non viviamo e non siamo a noi stessi, ma a colui che, per renderci suoi, ha voluto di una maniera così amorosa farsi interamente nostro. (Epist. III, p. 675)

6. O Gesù, con i santi magi t'adoriamo, con essi ti offriamo i tre doni della nostra fede riconoscendoti ed adorandoti quale nostro Dio umiliato per nostro amore, quale uomo rivestito di fragile carne per patire e morire per noi. (Epist. IV, pp. 981 e 982)

7. Gesù sia mai sempre nel mezzo dell'anima tua per sempre più infiammarla del suo puro amore, che è la più degna e desiderabile benedizione del tuo spirito! (Epist. IV, p. 272)

8. La grazia del divino Spirito alberghi sempre nel tuo cuore, lo informi, lo trasformi nella celeste carità. E' questo il voto che io fo per le anime affidate alla mia cura, ed è anche questo il voto ardentissimo che io fo assiduamente per te dinanzi a Gesù. (Epist. III, pp. 742 e 743)

9. Di chi dunque può temere l'anima devota che si studia d'amare Gesù, avendo sempre con sè un sì insigne querriero? (Epist. II, p. 403)

10. Gesù sia sempre tuo, ti assista sempre con la sua vigile grazia e ti renda sempre più degno dei suoi divini amplessi! (Epist. IV, p. 334)

11. La via tracciata dall'apostolo al cristiano è di spogliarsi dei vizi dell'uomo vecchio, ossia del'uomo terreno, e di vestirsi delle virtù insegnate da Gesù Cristo. (Epist. II, p. 230)

12. L'inquietarci dopo un'azione perchè non è riuscita a seconda della pura intenzione che se ne ebbe, non è umiltà; è segno manifesto che l'anima non aveva risposta la perfezione della sua opera nel divino aiuto, ma sibbene ella aveva confidato troppo nelle sue forze. (Epist. II, pp. 275 e 276)

13. Cosa augurarti? Una vita santa, una lunga vita ed una perfetta trasformazione in Dio Gesù. (Epsit. IV, p. 917)

14.La mia missione la eserciterò coll'umile, fervente ed assidua preghiera. (Epist. IV, p. 43)

15. Le tentazioni massimamente sono più che mai accanite contro di me. Mi affliggono grandemente, non per la continua violenza che mi debbo fare, ma per la loro bruttezza e continuata ostilità e per il grande timore di offendere Iddio da un momento all'altro, poichè ci sono dei momenti che mi trovo proprio sull'orlo del precipizio lì per lì per cadere. (Epist. I, pp. 202 e 203)

16. Alla educazione della mente, mediante i buoni studi, procurate che vada sempre accoppiata l'educazione del cuore e nella nostra santa religione; quella senza di questa, dà una ferita mortale al cuore umano. (epist. III, pp. 129 e 130)

17. Credete che Gesù, sole di giustizia, è con voi, vi vuol bene e sempre ve ne vorrà, qualora apprestereste solo il vostro consenso a che egli operi liberamente in voi. (Epist. III, p. 171)

18. Troverò sempre la compagnia di tutte le anime amanti di Gesù, specie quelle che a noi sono unite in uno stesso spirito. (Epist. I, p. 805)

19. Gesù sia sempre l'unica nostra luce che illumini le nostre menti e ci faccia conoscere quello che è meglio di fare! (Epist. IV, p. 108)

20. Gesù sia sempre con voi e piaccia a lui di rendere degne, tutte l'anime redente, d'essere accolte un giorno nel regno della gloria. Conceda a noi d'essere del bel numero di coloro che hanno spauto andare sempre innanzi nella scuola del suo amore. (Epist. I, p. 640)

21. Non ti sforzare troppo a vincere le tue tentazioni, giacchè questa violenza le forticherebbe; disprezzale, non ti ci fermare, non ti ci fissare. (Epist. III, p. 177)

22. Piaccia al Signore non abbandonare chi in lui solo ha posto tutta la sua fiducia! Deh! Che questa mia speranza non vada mai fallita, e che io sia a lui sempre fedele... (Epist. I, p. 669)

23. Fatevi animo. La prova è lunga ancora; ma il purgatorio, quando si pena per amor di Dio, è dolce. (Epist. I, p. 822)

24. Non vi ponete a mensa senza prima aver fatta orazione e chiesto il divino aiuto, acciocchè il cibo che a malavoglia stiamo per prendere in sollievo del nostro corpo non abbia da riuscire di danno al vostro spirito. (Epist. II, p. 276)

25. La indignazione è un rampollo dell'ira. Essa si ha quando qualcuno stima altri indegni di possedere quello che hanno; essa vorrebbe vederli umiliati ed avviliti col castigo. (Epist. II, p. 232)

26. Che il Signore illumini a tempo chi deve essere illuminato e portare a tempo il rimedio. (Epist. IV, p. 107)

27. Preghiamo perchè la pace sia data a tutte le nazioni oggi in guerra; ma preghiamo ancora per le anime che vanno sostenendo una guerra tutta spirituale, affinchè combattano da forti. (Epist. II, p. 453)

28. Oh! Se tutti i crisitani vivessero a secondo della loro vocazione, la terra stessa di esilio si muterebbe in un paradiso. (Epist. II, p. 383)

29. Umiliatevi sotto la potente mano di Dio accettando con sottomissione e con pazienza le tribolazioni che egli vi manda, affinchè vi possa egli esaltare nel tempo della sua visita col darvi la sua grazia. (Epist. III, p. 163)

30. Viva Iddio che sa sì meravigliosamente alternare le gioie e le lagrime da condurre l'anima per incognite vie al raggiungimento della perfezione. (Epist. I, p. 595)

31. Sento vivo il bisogno di una vera, sincera ed intima conversione a Dio, e non so da dove e come incominciare. (Epist. IV, p. 92)
1. Vigilanza e preghiera ed umiltà sono armi per vincere le tentazioni tutte, che non devono andare mai scompagnate da una fiducia illimitata in Dio, non mai arrestandoci a metà strada. (Epist. II, p. 431)

2. Ma che cosa sono le ricerche affannose che il cuore si sente di fare incessantemente del suo Dio? Un effetto dell'amore che tira e dell'amore che spinge. E perchè l'amore fugge? Per amore e per acuire l'amore. (Epist. III, p. 180)

3. Allontanate tutti i timori contrari; il Signore è sempre con voi dovunque andrete ed egli per voi e con voi sempre combatterà. La vittoria è sicura, la confusione del nemico sarà grandissima. (Epist. II, pp. 118 e 119)

4. Vivete in calma col vostro spirito, poichè non avete nulla a temere; Gesù permette la lotta dello spirito non a punizione di esso, ma a purificazione. La prova non è a morte, ma è a salute. (Epist. I, p. 878)

5. Questa virtù dell'indifferenza è così eccellente, che nè l'uomo vecchio nè la parte sensibile nè la natura umana con le sue facoltà naturali non ne fu giammai capace, nè tampoco lo stesso divin Maestro, che come figlio di Adamo, quantunque esente di peccato e di tutte l'apparenze, nella parte sensibile, secondo le sue facoltà naturali non fu affatto indifferente, anzi desiderò di non morire sulla croce, poichè tale indifferenza era riserbata all'esercizio della medesima croce, cioè allo spirito, alla parte superiore, alle facoltà possedute dalla grazia. (Epist. III, pp. 676 e 677)

6. La misericordia, la grazia e la pace del Signor nostro Gesù Cristo siano sempre con voi e con tutti quelli che lo amano in semplicità di cuore. (Epist. I, p. 501)

7. Tu sei interamente di Gesù, nessuna cosa duqnue ti ritenga, per abbandonarti totalmente in balia della sua provvidenza. (Epist. III, p. 176)

8. Non date luogo nell'anima vostra alla tristezza, poichè essa impedisce la libera operazione allo Spirito Santo. e se pur vogliamo rattristarci, rattristiamoci pure, ma facciamo sì che la nostra tristezza sia santa, ed il tutto in vedere il male che si va sempre più dilagando in mezzo all'odierna società. (Epist. II, p. 246)

9. Quando l'anima geme e teme di offendere Dio, non l'offende ed è lontanissima dal far peccato. (Epist. II, p. 61)

10. Lo spirito Santo e la Vergine Immacolata illuminino chi è di dovere illuminare e porgano argine alla piena che è per travolgere il tutto. (Epist. IV, p. 67)

11. Quello che dico al Signore si è che vado trovando l'opera, la emendazione della vita, la mia risurrezione spirituale, l'amore vero sostanziale, la sincera conversione di tutto me stesso a lui. (Epist. I, p. 558)

12. Se Gesù si manifesta, ringraziatelo; e se vi si occulta, ringraziatelo pure: tutto è scherzo di amore. (Epist. II, p. 90)

13. Chi vi agita e vi tormenta è satana; chi vi illumina e vi consola è Dio. L'anima che è portata sempre più ad abbassarsi e ad umiliarsi dinanzi al suo Signore ed in pari tempo è spinta a tutto soffrire, a tutto sostenere a fin d'incontrare l'approvazione del suo Sposo celeste, non può non riconoscervi la sua provenienza da Dio. (Epsit. II, p. 127)

14. Quanto, o padre, è lontana la speranza della vittoria, guardata dalla terra di esilio; come è vicina e sicura invece, guardata dalla casa di Dio sotto la protezione di questa MAdre santissima! (Epist. I, p. 576)

15. Io voglio salvarmi a tutti i costi a dispetto di satana. (Epist. IV, p. 92)

16. Ogni nostra sollecitudine sia questa: "Amare Dio ed a Lui piacere", nulla curandoci di tutto il resto, sapendo che Iddio avrà cura sempre di noi, più che si possa dire o immaginare. (Epist. II, p. 248)

17. Quanto maggiori sono le pene, tanto è più grande l'amore che Dio vi porta. (Epist. II, p. 174)

18. Coraggio, adunque, ed avanti sempre, chè non tarderà a risplendere la luce in mezzo alle tenbre. (Epist. II, p. 310)

19. La prova che attraversi è voluta direttamente da Dio, non per punirti delle tue colpe poichè già furono del tutto perdonate da Lui; ma per renderti simile al suo medesimo Figliuolo. (Epist. III, p. 172)

20. E' segno certissimo tutto questo, che la carità che lo Spirito Santo ha diffusa nel vostro spirito non è morta, ma vigile. (Epist. II, p. 139)

21. Non vi rattristate punto poichè il Signore che è tanto buono non mancherà di aprirvi una strada. (Epist. III, p. 130)

22. Viva Iddio, che non lascia per molto tempo senza conforto chi in Lui spera ed in Lui si abbandona. (Epist. I, p. 812)

23. Più i nemici si moltiplicano e più voi dovete abbandonarvi nel Signore fiduciosa. Egli vi sosterrà sempre col Suo potentissimo braccio acciò non inciampate. Innanzi che il Signore abbandoni noi, conviene prima che noi l'abbandoniamo, conviene insomma prima che noi gli chiudiamo la porta del nostro cuore; ed anche allora ahimè! Quante volte ci stende la mano, quante volte arresta la nostra corsa precipitosa verso il precipizio! Quante volte dopo che noi l'abbiamo abbandonato, ci ha amorosamente riammessi ai suoi amplessi! (Epist. II, pp. 140 e 141)

24. Come regge, o Padre, il vostro pietosissimo cuore nel vedere il vostro Unigenito sì trascurato e forse anche disprezzato da tanti indegni cristiani? Come, o Padre, potete acconsentire che Egli venga sacriegamente ricevuto dai tanti indegni cristiani? O PAdre santo, quante profanazioni, quanti privilegi deve il pietoso vostro cuore tollerare!!. (Epist. II, p. 343)

25. Gesù regni sempre sovrano su i nostri cuori e ci renda sempre più degni dei suoi divini carismi! (Epist. IV, p. 102)

26. La Vergine Addolorata ci ottenga dal suo santissino Figliuolo di farci penetrare sempre più nel mistero della croce ed inebriarci con Lei dei patimenti di Gesù. (Epist. I, p. 602)

27. Voglia il buon Gesù sostenermi sempre in piedi e non permettere che l'anima mia divenga a Lui infedele. (Epist. I, p. 645)

28. Le tentazioni e le tempeste che si aggirano sul vostro capo sono segni certi della divina predilezione. Il timore che avete d'offendere Dio è la prova la più sicura che non l'offendete. (Epist. II, p. 76)

29. Iddio suole, allorchè vuole per sua infinita bontà sollevare un'anima ad alta perfezione, disporsi con lei, come una madre col suo pargolo. (Epist. II, p. 293)
Miriam12Stelle
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1. Confidenza illimitata in Dio, anche quando la sentura e le insidie del nemico vengono a molestrvi. Chi in Dio si abbandona, chi confida in Lui non sarà mai confuso. (Epist. II, p. 383)

2. Gesù allevii il vostro dolore e vi faccia camminare sempre su quella strada che a Lui mena. La Madre di Gesù e nostra sorrida sempre al vostro spirito ottenendogli dal suo santissimo Figliuolo tutti i carismi celesti. (Epist. II, p. 414)

3. Voi non avete nulla a temere: Gesù vi assisterà sempre e noi tutti che siamo a voi uniti in uno stesso spirito davanti a Lui, non cesseremo di pregare sempre per voi a che rimuova da voi ogni pericolo. non è stato fedele Gesù con voi sino a questo punto? (Epist. I, pp. 815 e 816)

4. Gesù è sul tuo petto, è dentro del tuo cuore. Non ti deve questo bastare per farti combattere sempre da forte? Non è Egli dunque il principio ed il fine di tutto ciò che possiamo desiderare? (Epist. III p. 175)

5. Oh! Se tutti comprendessimo da quale estrema miseria ed ignominia ci ha tratto la mano onnipotente di Dio. Oh! Se potessimo penetrare per un solo istante quello che stupisce ancora gli stessi spiriti celesti, cioè lo stato a cui la grazia di Dio ci ha sollevati ad essere niente meno quali suoi figliuoli destinati a regnare col Figliuolo suo per tutta l'eternità! (Epist. II, p. 199)

6. Gesù sia tutto il nostro conforto ed il nostro sostegno! (Epist. IV, p. 65)

7. Gesù risorto riempia anche il vostro spirito di fiamme divine e vi faccia sempre più crescere nella regina di tutte le virtù, la carità (Epist. I, p. 556)

8. A me non rimane altro che moltiplicare le mie povere preghiere, l'emanciazione del mio corpo e martoriare il mio spirito. (Epist. IV, p. 68)

9. Di che temete riguardo al vostro spirito? Oh! Non sapete che Gesù è con voi ed è Lui che in voi opera il tutto? Tranquillizzatevi, non date retta a cotesti vani ed inutili timori; riempite i vuoti del vostro cuore con l'ardente amore a Gesù. (Epist. I, p. 597)

10. Gesù regni sempre sovrano su i nostri cuori e ci assista sempre con la sua vigile grazia! (Epist. IV, p. 94)

11. Che il mondo rovesci; che tutto sia nelle tenebre, in fumo, in tumulto, ma Dio è con te. Ma se Dio dimora nelle tenebre, e sul monte Sinai, tra i lampi e tuoni, non saremmo noi contenti essergli vicino? (Epist. III, p. 174)

12. Gesù voglia accogliere ed esaudire tutti i miei voti, che per voi a Lui indirizzo. (Epist. IV, p. 124)

13. Fortunate quelle anime che sono scritte nel libro di vita eterna! Fortunate le mille volte quelle anime che in vita formano le beniamine del divin Cuore! E se tu, anima mia, come te ne assicurano i tuoi direttori, sei di questo bel numero una, dimmi dunque perchè sei così mesta e perchè mi tormenti? Esci pure dalla tua mestizia, innalza un cantico di lode con ardenti sospiri al tuo Salvatore e Signore. (Epist. I, p. 650)

14.Guardatevi pure dall'amore di gloria vana, vizio proprio delle persone devote. Esso ci spinge senza accorgercene, ad apparire sempre più degli altri, a guadagnarci la stima di tutti. (Epist. II, p. 220)

15. Piaccia sempre a Gesù che il tutto mi sia di guadagno e di utile allo spirito. (Epist. I, p. 497)

16. La santissima Vergine presenti a Dio queste mie deboli, ma pure assidue preghiere e con la sua purezza pieghi il cuore dell'Eterno a riguardarci sempre con occhio di paterna bontà. Piaccia a questa benedetta Madre farci degni della gloria eterna. (Epist. I, pp. 632 e 633)

17. L'anima non bene accorta spesso avviene che cade nell'inganno. Iddio ci guardi dall'essere presi in simili agguati tesici dal nemico per farci rovinare e correre senza premio. E' necessario perciò che ci armiamo contro del primo agguato della bella virtù della longanimità, la quale è una virtù che non fa indietreggiare giammai l'anima dal procurare il bene altrui, anche quando ella vede che nessuno profitto ne ricava il prossimo. (Epist. II, pp. 202 e 203)

18. La grazia dello Spirito Santo vi faccia sempre più crescere nelle fiamme del vivo amore. Gesù e Maria regnino sempre sul vostro cuore e siano dessi eternamente la porzione nostra e di tutte le anime che nella sincerità e purità di cuore cercano Dio. (Epist. I, p. 579)

19. Coraggio adunque, vi ripeto, coraggio sempre: il Signore è con voi, intento sempre ad accogliere le vostre secrete confidenze. Quale conforto per un'anima sapersi sempre con un sì caro amico, con un sì amabile Sposo! "Se Dio è con noi - alzava alta la voce l'apostolo delle genti - chi è contro di noi?". (Epist. II, p. 246)

20. IEri festività di San Giuseppe Iddio solo sa quante dolcezze trovai, massime dopo la messa, tanto che le sento ancora in me. La testa ed il cuore mi bruciavano; ma era un fuoco che mi faceva bene, La bocca sentiva tutta la dolcezza di quelle carni immacolate del Figlio di Dio. (Epist. I, p. 265)

21. Voi soffrite, è vero, e soffrirete ancora; ma non riesce di conforto ad un'anima il sapere che tali sofferenze sono un pegno del divino amore? Il riconoscere che tutte queste pene sono accette al divin Cuore? (Epist. I, p. 643)

22. Lo spirito si assoggetta; ma la natura inferiore si agita e ti pare che anche lo spirito si è ribellato. Ma non è vero. (Epist. III, p. 179)

23. La più certa prova dell'amore consiste nel patire per l'amato, e dopo che il Figliuolo di Dio patì per puro amore tanti dolori, non resta alcun dubbio che la croce portata per Lui divine amabile quanto l'amore. (Epist. I, p. 602)

24. Anche noi, se saremo imitatori di Gesù Cristo, sostenendo tutte le battaglie della vita, parteciperemo ai suoi trionfi. (Epist. II, p. 224)

25. Voi dite che diffidate dell'avvenire, ma sapete che il signore è sempre con voi e che il nemico nostro nulla può contro chi ha risoluto di essere tutto di Gesù? (Epist. II, p. 62)

26. In questi tempi così trissti nei quali tante anime fanno apostasia da Dio, non so persuadermi come si possa vivere della vera vita senza il cibo dei forti. In questi tempi che siamo circondati continuamente da gente che hanno nel cuore l'odio a Dio e la bestemmia sempre sulle labbra, il mezzo sicuro, per mantenerci esenti dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarci col cibo eucaristico. (Epist. II, p. 92)

27. Sforzatevi di ritrarre in voi la semplicità di Gesù, tenendo lontano il cuore dalle prudenze terrene, dagli artifici carnali. Procurate di avere una mente sempre pura nei suoi pensieri, sempre retta nelle sue idee, sempre santa nelle sue intenzioni; una volontà poi che non cerchi altro che Dio, il suo gusto, la di Lui gloria, il di Lui onore. (Epist. II, pp. 127 e 128)

28. Abbiamo fede che esù ci sosterrà sempre con la sua grazia. Combattiamo da forti colle anime forti ed il premio non sarà lontano. (Epist. I, p. 598)

29. Gesù vivifichi il vostro spirito e colla sua grazia lo renda sempre a sè più caro. La Vergine santissima ed il serafico nostro padre vi facciano sempre più degno dello sguardo divino. (Epist. I, p. 660)

30. Iddio misericordioso abbia pietà delle miserie e dei nostri peccati. (Epist. II, pp. 440 e 441)

31. Il nemico di nostra salute conosce troppo bene che sicuro indizio dell'assistenza divina è la pace del cuore e perciò non lascia sfuggirsi cosa alcuna per farcela perdere. PErciò stiamo sempre all'erta su questo punto. Gesù ci aiuterà. (Epist. I, p. 603)
1. Vi consoli poi che le gioie dell'eternità saranno tanto più profonde e più intime, quanto più conteremo nella nostra vita presente giorni umiliati ed anni infelici. Non è questo un modo mio di vedere e di pensare, è la sacra scrittura che ce ne dà la sua infallibile testimonianza. (Epist. II, p. 156)

2. Tutti i brutti fantasmi che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono tutti allorchè fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù. Quindi se sono con Gesù crocifisso, cioè se medito i suoi affanni soffro immensamente, ma è un dolore che mi fa molto bene. Godo una pace ed una tranquillità da non potersi spiegare. (Epist. I, p. 217)

3. Sì, l'uomo non può comprendere che quando il paradiso si riversa in un cuore, questo cuore afflitto, esiliato, debole e mortale, non lo può sopportare senza piangere. Sì, lo ripeto, la gioia sola che riempiva il mio cuore fu quella che mi fece piangere sì a lungo. (Epist. I, p. 273)

4. Quanto è buono il nostro Dio! Sia mai sempre benedetta quella sua mano che tante volte allevia i nostri dolori, risana portentosamente le nostre insanabili ferite. (Epist. II, p. 141)

5. Dì pure a nostro Signore: Ah! Mio Dio, se tal è la tua volontà, che io non risenta alcun piacere nell'esercizio delle virtù, che ti sei degnato conferirmi, vi acconsento di buon grado, sebbene contro la mia volontà. (Epist. III, p. 175)

6. Oltre dei vizi del senso e dell'avarizia bisogna che il buon cristiano si guardi da quei vizi che offendono il prossimo, sia interiomente col cuore, sia esteriormente con la lingua. (Epist. II, p. 232)

7. Non vi levate poi mai di mensa senza averne rese le dovute grazie al Signore. Così facendo, nulla avremo a temere per parte della maledetta gola. Nel mangiare guardatevi dalla soverchia ricercatezza dei cibi, sapendo che poco o niente basta se si vuol dare soddisfazione alla gola. Non prendete mai cibo il più del bisogno, e procurate in tutto di essere temperante, standovi sommamente a cuore di declinare piuttosto al mancante che al soverchio. (Epist. II, pp. 276 e 277)

8. Se potessi volare, vorrei parlare forte, a tutti vorrei gridare con quanta voce terrei in gola: amate Gesù che è degno di amore. Ma, ahimè!, il mio spirito è ancora fortemente legato a questo scopo, molti sono i peccati che impediscono a quest'anima di volare ed andarsene in... (Epist. I, p. 293)

9. Barbablù non si vuole dare per vinto. Ha preso quasi tutte le forme. Da vari giorni in qua mi viene a visitare assieme con altri suoi satelliti armati di bastoni e di ordigni di ferro e quello che è peggio sotto le proprie forme. Chi sa quante volte mi ha gittato dal letto trascinandomi per la stanza. Ma pazienza! Gesù, la Mammina, l'Angioletto, san Giuseppe ed il padre san Francesco sono quasi sempre con me. (Epist. I, p. 252)

10. Se è volere di Dio che agli aromi spirituali vuole egli aggiungere anche quelli corporali, non vi basta per rendervi felice il più che è possibile in questa valle di esilio? E che altro si può desiderare all'infuori della volontà di Dio? (Epist. II, p. 452)

11. Gesù vi ama sempre e quando Gesù vi ama di che dunque si deve temere? Guardatevi sempre dal convertire le vostre occupazioni in disturbi ed inquietudini di spirito, e quantunque si sia imbarcati sulle ombre, e tra i venti di molti imbarazzi, guardate sempre in alto e dite sempre a nostro Signore: O Dio, per voi io vogo e veleggio; siate voi la mia guida ed il mio nocchiero. (Epist. I, pp. 841 e 842)

12. L'amore ci fa correre a grandi passi, il timore invece ci fa guardare con saviezza dove si mette il piede, guidandoci a non mai inciampare nella strada che ci mena al cielo. So che la croce è dolorosa e per gli amanti riesce quasi insopportabile quella che pone al cimento di offendere. (Epist. II, p. 77)

13. Io ho fatto al Signore la seguente preghiera: Signore, fatemi morire anzichè trovarmi presente a coloro nell'atto che vi offendono!. (Epsit. I, p. 232)

14. Questa notte scorsa poi l'ho passata tutta intiera con Gesù appassionato. Ho sofferto anche assai; ma in un modo ben diverso da quello della notte precedente. Questo è stato un dolore che non mi ha fatto male alcuno; aumentava sempre più in me la fiducia in Dio; mi sentivo sempre più attratto verso Gesù; senza nessun fuoco vicino, mi sentivo internamente tutto bruciare; senza lacci addosso, mi sentivo a Gesù stretto e legato; da milla fiamme mi sentivo bruciare, che mi facevano vivere e mi facevano morire. Quindi soffrivo, vivevo e morivo continuamente. (Epist. I, p. 293)

15. Purtroppo a percorrere questa strada ci vuole molta forza, ma coraggio, il Salvatore non vi farà mai venire meno il suo aiuto verso di voi. PErciò affrettiamoci unirci, di confonderci con tutte quelle anime pie e fedeli che vanno appresso al divin Maestro. (Epist. II, p. 470)

16. Ad animarci a soffrire di buona voglia le tribolazioni che la divina pietà ci largisce, teniamo fisso il nostro sguardo alla patria celeste a noi serbata, contempliamola, miriamola incessantemente con singolare attenzione. (Epist. II, p. 189)

17. In mezzo a tante desolazioni non venga meno la vostra anima dal cantare a Dio spesso l'inno della riconoscenza e della lode. (Epist. II, p. 471)

18. Quanto mi rende allegro Gesù! Quanto è soave il suo spirito! Ma io mi confondo e non riesco a fare altro se non che piangere e ripetere: Gesù, cibo mio!...Ciò che più mi affligge si è che tanto amore di Gesù viene da me ripagato con tanta ingratitudine...Egli mi vuole sempre bene e mi stringe sempre più a sè. Ha dimenticato i miei peccati, e si direbbe che si ricorda solo della sua misericordia... (Epist. I, pp. 265 e 266)

19. Ogni anima destinata all'eterna gloria può benisssimo dirsi una pietra destinata ad innalzare l'edifizio eterno. (Epist. II, p. 88)

20. Innalzate allora più che mai la vostra mente al divin Padre e ditegli: "La mia vita come la mia morte è nelle vostre mani, fatene di me come meglio vi aggrada". (Epist. II, p. 370)

21. Il demonio mi vuole per sè ad ogni costo. Per tutto ciò che sto soffrendo, se fossi men che cristiano mi crederei al certo di essere invasato. Io non so quale ne sia la causa per cui Iddio finora non si sia mosso a pietà di me col liberarmene; so questo solo però, che Lui non opera senza fini santissimi, utili a noi. (Epist. I, p. 213)

22. Raccoglietevi di continuo e tutta la vostra vita sia nascosta in Gesù e con Gesù nell'orto di Getsemani, nel silenzio cioè, della meditazione e della preghiera. L'oscurità della notte dell'umiliazione e della solitudine, la piena delle mortificazioni non vi spaventi. (Epist. II, p. 471)

23. Il vostro buon angelo vegli sempre al vostro fianco, vi custodisca, vi sostenga con le Sue mani, affinchè voi non diate del piede in qualche passo. (Epist. II, p. 462)

24. Anche collo stato fisico mi sento assai male, tanto che ho passato anche vari giorni a letto; ma di tutto questo ne godo ed a me sembrami di serbare sempre un animo allegro e rassegnato, perchè ricordo con piacere il sacrifizio, fattone al Signore, della mia vita e se non fossero le afflizioni spirituali che mi straziano il cuore, starei quasi in un paradiso di delizie. Ma si faccia il volere di Dio! (Epist. I, p. 278)

25. E' necessario renderci propizia la misericordia del celeste PAdre in quest'ora gravissima; è necessario che la vita nostra sia informata ai principi cristiani, ai comandi di Dio. (Epist. II, p. 441)

26. Sì, operiamo il bene; adesso è il tempo della semina, se vogliamo molto raccogliere è necessario non tanto il seminare molto, ma è d'uopo spargere il seme in buon terreno. (Epist. II, pp. 259 e 260)

27. Il tempo poi speso per la gloria di Dio e per la salute delle anime non è mai da compiangersi, non è mai malamente speso. (Epist. II, p. 103)

28. Umiliatevi davanti al Signore con piena confidenza e non temete affatto, chè male non ve ne avverrà. (Epist. II, p. 112)

29. Considerando l'amore di Gesù da una parte e la mia ingratitudine dall'altra vorrei dire a Gesù che se io non gli posso corrispondere nell'amore lasci pure di amarmi: solo in questo modo sembrami esser meno colpevole. Ma se Gesù non mi ama, che ne sarà di me! Io non amare Gesù e Gesù non amare più me! (Epist. I, p. 236)

30. Il servire Dio senza provarne nella parte sensibile un certo che di consolazione è quello che costituisce la divozione sostanziale e vera. Questo significa servire Iddio ed amarlo per amor di lui stesso. (Epist. II, p. 129)
Miriam12Stelle
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1. Sì, questo mese come predica bene le dolcezze e la bellezza di Maria! La mia mente nel pensare agl'innumerevoli benefici che ha fatto a me questa cara mammina mi vergogno di me stesso, non avendo guardato mai abbastanza con amore il di lei cuore e la di lei mano, che con tanta bontà me li compartiva; e quel che ppiù mi dà afflizione è di aver ricambiato le cure affettuose di questa nostra madre con tanti continui disgusti. (Epist. I, p. 276)

2. Non si nasconda mai al tuo sguardo il volto di Colui che assai bellamente è ritratto in questa immagine. Il suo paradisiaco sorriso infiori sempre il tuo labbro ed i palpiti del tuo cuore si confondano con i palpiti del suo. (Epist. IV, p. 1006)

3. Statevene di buon animo, abbandonatevi sul cuore divino i Gesù e tutta la vostra cura lasciatela a lui. Tenetevi sempre sull'ultimo luogo tra gli amanti del Signore, stimando tutti migliori di voi; rivestitevi di umiltà verso gli altri, poichè Dio resiste ai superbi e dà la grazia agli umili. (Epist. III, pp. 49 e 50)

4. Gesù e Maria seguitano a farmi da genitori. O, chi può trascrivervi le consolazioni, che mi fa sentire in questo mese la celeste mammina! (Epist. I p. 285)

5. Ma viva Iddio nel più alto dei cieli! Egli è la mia fortezza, Egli è la salute dell'anima mia, Egli è la mia porzione in eterno. In Lui spero, in Lui confido e non temerò di male alcuno. (Epist. II, p. 199)

6. Gesù è sempre al vostro fianco, Egli combatterà sempre con voi e per voi ed il nemico sarà, come sempre, completamente debellato. Abbandonatevi pienamente sul cuore divino di Gesù, come un pargolo tra le braccia della madre. (Epist. III, p. 55)

7. Questo Gesù quasi sempre mi chiede amore. Ed il mio cuore più che la bocca gli risponde: o Gesù mio, vorrei...e non posso più continuare. Ma alla fine esclamo: sì, Gesù, ti amo; in questo momento sembrami di amarti e sento anche il bisogno di amarti di più; ma, Gesù, amore nel cuore non ce ne ho più, tu sai che l'ho donato tutto a te; se vuoi più amore prendi questo mio cuore e riempilo del tuo amore e poi comandami pure di amarti, che non mi rifiuterò; anzi te ne prego di farlo, io lo desidero. (Epist. I, p.266)

8. Tutta la vostra vita, dunque, sia spesa nella rassegnazione, nella preghiera, nel lavoro, nell'umiltà, nel rendere grazie al buon Dio. Se vi avverrà di sentire ridestarsi in voi l'impazienza, riccorrete subito alla preghiera; considerate che stiamo sempre alla presenza di Dio, a cui dobbiamo rendere conto di ogni nostra azione, buona o cattiva. (Epist. III, p. 58)

9. Sappiate poi soffrire tutto cristianamente e non temete, che nessuna sofferenza, per quanto basso ne sia il suo motivo, resterà senza merito per la vita eterna. Confidate e sperate nei meriti di Gesù, e così anche l'umile argilla diverrà oro finissimo da risplendere nella reggia del monarca dei cieli. (Epist. II, p. 473)

10. Sceglietevi un confessore che sia dotto e di vita integerrima, e fatta una volta questa scelta non mutarla senza gravissima necessità. La continua mutazione del confessore voi non potete credere di quanto discapito è per la povera anima, massime se quest'anima fa professione di perfezione cristiana. (Epist. III, p. 51)

11. Viva mai sempre Gesù; viva mai sempre la misericordia e la provvidenza divina! (Epist. II, p. 383)

12. Se non fosse per la guerra che il demonio mi muove continuamente, sarei quasi in paradiso; mi trovo nelle mani del demonio, che si sforza di strapparmi dalle braccia di Gesù. Qaunta guerra, Dio mio, mi muove costui! In certi momenti poco manca che non mi vada via la testa per la continua violenza che debbo farmi. Qaunte lacrime, quanti sospiri, indirizzo al cielo per esserne liberato. Ma non importa, io non mi stancherò di pregare Gesù. (Epist. I, pp. 208 e 209)

13. Quanto più Gesù vuole un'anima sollevarla alla perfezione, tanto più le accresce la croce della tribolazione. (Epist. II, p. 128)

14. Ma viva Gesù! Che anche in mezzo a queste fosche idee, che mi dovrebbero gittare nella disperazione, serbo in fondo al cuore una calma tale, che raramente l'ho sentita come al presente. Sì, Gesù è dolcezza, e tutta vuole espanderla nel mio cuore. Ma come va! Non la vede la mia ingratitudine, non vede il mio cuore senza devozione? Egli non solo mi sopporta ma mi ama; e con un amore tutto singolare. (Epist. I, p. 289)

15. Una cosa desidero da voi al riguardo sopra di ogni altra: la vostra ordinaria meditazione si aggiri possibilmente intorno alla vita, passione e morte, nonchè intorno alla risurrezione coll'ascensione del nostro Signore Gesù Cristo. (Epist. III, p. 63)

16. Disprezzate, come sempre, tutte le mali arti del demonio per farvi concepire orrore verso chi vi dirige. Egli è nemico di ogni bene e quindi non deve recarvi meraviglia se freme di rabbia non tanto contro di voi quanto contro di me. (Epist. III, p. 56)

17. Non si fa un male senza conoscerlo; se aveste agito male, dovreste conoscerlo chiaramente. Come potrà condannarsi chi non è conscio del proprio errore? Del resto la luce non può stare colle tenebre; ora se voi aveste fatto male, lo conoscereste; ma questo lo potete asserire ad occhi aperti? (Epist. II, p. 432)

18. La notte ancora al chiudersi degli occhi vedo abbassarsi il velo ed aprirmisi dinanzi il paradiso; ed allietato da questa visione dormo in un sorriso di dolce beatitudine sulle labbra e con una perfetta calma sulla fronte, aspettando che il mio piccolo compagno della mia infanzia venga a svegliarmi e così scioglierse insieme le lodi mattutine al diletto dei nostri cuori. (Epist. I, p. 308)

19. Povera Mammina, quanto bene mi vuole. L'ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all'altare questa mattina. Mi è sembrato ch'ella non avesse altro a pensare se non a me solo col riempirmi il cuore tutto di santi affetti. (Epist. I, p. 276)

20. Quando vi accadrà di sentire delle voci e voi non sapete distinguere se provengano da un buono spirito oppure da un cattivo spirito, rivolgetevi umilmente a Gesù e ditegli: "Se tu sei Gesù, manifestati a chi tu mi hai assegnato per direttore", ed intanto fategli ripetere: "Viva Gesù, viva l?Immacolata sempre vergine Maria!". Se questo non vuol ripetere, sputategli in viso e dite a Gesù che lo mandasse all'inferno. (Epist. III, p. 57)

21. Quel cosaccio da vari giorni in qua mi sta muovendo una guerra assai più aspra. Sarà questo l'ultimo suo assalto? Soffro e soffro assai, ma grazie al buon Gesù, sento ancora un altro pò di forza; e di che cosa non è capace la creatura aiutata da Gesù? (Epist. I, p. 303)

22. Dopo la consacrazione che abbiamo fatto di noi nel battesimo, noi siamo tutti di Gesù Cristo. Quindi ogni anima cristiana dovrebbe aver familiare il detto di questo santo Apostolo: "Il mio vivere è Cristo", io vivo per Gesù Cristo, vivo alla sua gloria, vivo a servirlo, vivo per amarlo. (Epist. II, p. 341)

23. Vi consoli il dolcissimo pensiero di esser sempre dinanzi a Gesù che vede, conosce e pesa tutte le vostre azioni. (Epist. II, p. 112)

24. Chi rappresenta l'autorità costituita e regge le sorti della nostra diletta Italia oggi ci chiama. Accettiamo con coraggio e con animo sereno l'ordine che ci viene dall'alto e compriamo il nostro dovere a seconda che corrisponda il nostro stato. (Epist. II, p. 441)

25. Non vi sgomenti la croce. La più certa prova dell'amore consiste nel patire per l'amato, e che se un Dio per tanto amore tanto dolore soffrì, il dolore che si soffre per lui diviene amabile quanto l'amore (Epist. II, p. 128)

26. Da aprecchio tempo sento in me un bisogno, cioè di offrirmi al Signore vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti. Questo desiderio è andato crescendo sempre più nel mio cuore tanto che ora è divenuto, sarei per dire, una forte passione. (Epist. I, p. 206)

27. Offrite a Dio in riparazione le vostre benedizioni e tutte le vostre azioni, procurando che siano tutte buone. (Epist. II, p. 81)

28. Continuate e sforzatevi di sempre più amare Gesù e non vi curate di sapere altro. Egli solo ci guiderà al porto della salute. (Epist. II, p. 120)

29. Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l'umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell'amore? A noi tocca, giacchè dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di san Pietro, a regale sacerdosio, a noi tocca, dico, difendere l'onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorchè trattasi della propria causa. (Epist. III, pp. 62 e 63)

30. Finchè si è in questo mondo, avremo sempre a sentire la naturale avversione alle sofferenze. L'è questa una catena che ci accompagnerà dovunque. (Epist. II, p. 420)

31. Vorrei avere una voce sì forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Ma poichè ciò non è in mio potere, ho pregato, e pregherò il mio angiolino a compiere per me questo ufficio. (Epist. I, p. 277)
1. Nelle cose prospere ed avverse che vi avvengono umiliatevi sempre sotto la potente mano di Dio, accettando con umiltà e pazienza non solo quelle cose che vanno a secondo del vostro gusto, ma ancora accettando con umiltà e pazienza le tribolazioni tutte che Egli vi manda. (Epist. III, p. 50)

2. L'altra notte la passai malissimo: quel cosaccio da verso le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente. Molte furono le diaboliche suggestioni, che mi poneva davanti alla mente; pensieri di disperazione, di sfiducia verso Dio; ma viva Gesù, poichè io mi schermii col ripetere a Gesù: vulnera tua merita mea. (Epist. I, p. 292)

3. La religione è un ospedale d'infermi spirituali, che vogliono essere guariti e per esserlo si sottopongono a soffrire il salasso, la lancetta, il rasoio, la tenta, il ferro, il fuoco e tutte le amarezze della medicina. (Epist. III, p. 300)

4. E quanto più l'anima conosce la sua miseria e la sua indegnità davanti a Dio, tanto più la grazia che l'illumina nel conoscersi è più insigne. (Epist. II, p. 371)

5. L'amore di Dio sostanziale è quell'atto di preferenza semplice e nudo, con cui la volontà antepone Iddio ad ogni altra cosa per la sua infinita bontà. Chi ama in tal guisa Iddio, lo ama con amore di carità sostanziale. (Epist. II, p. 293)

6. Fuggite con ogni potere le perturbazioni ed inquietudini del cuore, altrimenti ogni vostro esercizio riuscirà poco o nulla fruttuoso. Teniamo per certo che se il nostro spirito è turbato, più frequenti e più diretti sono gli assalti deldemonio, il quale suole approfittare di questa nostra naturale debolezza per riuscire nei suoi intenti. (Epist. IV, p. 238)

7. Godo nelle sofferenze perchè perchè allora mi vedo sempre più vicino a Dio, fonte di ogni bene. (Epist. II, p. 164)

8. Fatti animo, perchè in ciò che avviene contro la volontà non vi è luogo a sconforto, perchè non vi è colpa. Il tuo torto sta qui: non avere aperto l'animo tuo a chi è costituito giudice dell'anima tua, al tuo direttore, al tuo confessore. Bandisci ogni timore dall'anima tua ed apriti candidamente al tuo confessore, e ne avrai la ricompensa anche da Dio su questa terra. (Epist. IV, p. 348)

9. In tutti gli umani eventi imparate anche voi maggiormente di riconoscere e di adorare in tutto la divina volontà. Ripetete spesso quelle divine parole del nostro carissimo Maestro: Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra. Sì, questa bella esclamazione sia sempre nel vostro cuore e sul vostro labbro in tutte le vicende della vita vostra. (Epist. III, p. 55)

10. In questo giorno più che mai sto facendo una somma e prolungata indifestione di divina consolazione. Barbablù poi con molto dei suoi pari, ad eccezione del mercoledì, non cessa di battermi, sarei per dire a morte. Ma il Monsieur con gli altri nobili celesti personaggi colle loro frequenti visite mi rinfrancano tutto. Viva Gesù, ripetiamo sempre. (Epist. I, p. 255)

11. Vivete tranquillo e sempre più abbandonato nelle braccia di Gesù e di Maria, e non temete di nulla. Non vogliate saper di altro se non di Gesù, e di Gesù crocifisso. Desiderate il bene ed aspiratevi con tutte le forze, ma sempre con atto unifrome alla divina volontà. (Epist. IV, p. 391)

12. Rendo vivissime grazie al Padre celeste per il nostro Signore Gesù Cristo per le sempre nuove grazie, delle quali va sempre continuamente arricchendo l'anima vostra. Oh, sia mai sempre benedetto da tutte le sue creature! Finisca una volta per sempre l'apostasia di tante anime dall'ovile di Gesù Cristo. Venga presto il regno di Dio; santifichi questo piissimo Padre la sua Chiesa; faccia piovere abbondantemente la sua misericordia sopra quelle anime che non ancora l'hanno fin qui conosciuto. (Epist. III, p. 61)

13. Mostriamoci amorevoli scambievolmente e ricordiamoci che tutti siamo stati chiamati a formare un sol corpo, e che se noi conserveremo la carità, la bella pace di Gesù trionferà sempre esultante nei nostri cuori. (Epsit. II, p. 235)

14. Le brame ardenti di amore dell'anima verso il suo Signore non sono, nè possono essere allucinazioni o illusioni. (Epist. II, p. 127)

15. Le febbri spirituali sono seguite ordinariamente da molti risentimenti, che sono utili all'inferno per varie ragioni. Primo, perchè disperdono il rimanente degli umori maligni, che avevano cagionato l'infermità. Secondo, perchè ci rammentano il male sofferto e ci preservano dalle ricadute, nelle quali spesso incorreremmo. (Epist. IV, p. 435)

16. Vi raccomando nel Signore ed in Lui vi rassicuro a non temere, anzi desidero che maggiormente confidate nella divina misericordia. (Epist. II, p. 405)

17. E' molto facile condurre una barca, quando non è incalzata dai venti, e trascorrere una vita esente da qualunque accidente; ma in mezzo agli impacci delle prove, come tra i venti, è ben difficile continuare il cammino. Ecco la necessità di sempre vegliare e di sempre avere cura di se stessi, delle proprie azioni, delle intenzioni e di dimostrare che il cuore è buono e giusto, dolce, umile e generoso. (Epist. IV, p. 433)

18. Lasciatevi condurre dalla divina grazia e calmatevi, chè egli si glorificherà in voi. (Epist. II, p. 113)

19. Il patriarca san Giuseppe abbia per te tutta quella cura che ebbe per Gesù: ti assista sempre con il suo valevole patrocinio e ti liberi dalla persecuzione dell'empio e superbo Erode, e non permetta giammai che Gesù si allontani dal tuo cuore. (Epist. IV, p. 371)

20. Sì, l'anima mia è ferita di amore per Gesù; sono infermo di amore; provo continuamente l'amara pena di quell'ardore che brucia e non consuma. (Epist. I, p. 297)

21. Tenete sempre in alto il vostro spirito; il vostro cuore sia sempre rivolto là nella patria celeste e non ne ritrae di là il vostro sguardo se non per guardare dove mettere il piede affin di non farlo andare in fallo, e per guardare ancora la strada da percorrere per andare a Gesù. (Epist. III, p. 66)

22. Credo che non ci sia bisogno di dirle io, grazie a Dio, sia disposto ad ubbidire a qualunque ordine mi venga notificato dai miei superiori. La voce loro è per me quella di Dio, cui voglio serbar fede fino alla morte; e, coll'aiuto suo, ubbidirò a qualsiasi comando per quanto penoso possa riuscire alla mia miseria. (Epist. IV, pp. 397 e 398)

23. Voglia il buon Gesù consolarvi sempre, come al solito, e darvi sempre ancora forza per vincere ed abbattere il nostro comun nemico, il quale è sempre intento nel tenderci insidie per farci prevaricare. (Epist. III, p. 66)

24. Non vi preoccupate e nè si preoccupi il caro ammalato. Gesù vedrete che non farà il sordo alle nostre comuni preghiere. (Epist. IV, p. 376)

25. Gesù con voi sempre e con tutte quelle anime che l'amano. (Epist. II, p. 474)

26. Siate docili e graziosi in tutte le vostre azioni, e fatevi guidare per mano come docili bambini, poichè tutti attendono da voi questa prova e questo buono esempio. (Epist. IV, p. 433)

27. Il Signore continui con voi tutti ad usarvi misericordia e vi dia la grazia della santa perseveranza. (Epist. II, p. 464)

28. Confido, miei carissimi figliuoli, che vogliate ricordarvi sempre dei miei poveri suggerimenti per praticarli, sicuri che attenendovi ad essi vi santificherete di certo. Questo è quello che io mi attendo da voi in ricambio dell'amore che vi porto e di quei piccoli sacrifici che ho sostenuto per voi e che relativamente a me hanno costituito un grande sacrificio. (Epist. IV, pp. 431 e 432)

29. Tutta la nostra vita, tutte le nostre azioni, tutte le nostre aspirazioni siano tutte dirette a riparazione delle offese che gl'ingrati nostri fratelli continuamente gli fanno (Epist. III, p. 63)

30. Deponete ciò che il nemico potentemente va soffiando nell'anima vostra col volervi dare a credere essere voi poco meno che in procinto di perdervi. (Epist. II, p. 395)
Miriam12Stelle
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1. Non ti arrestare, mio carissimo fratello e figliuolo, nella ricerca della verità, nell'acquisto del sommo bene. Sii docile agl'impulsi della grazia, assecondando le sue ispirazioni e le sue attrattive. Non ti arrossire del Cristo e della sua dottrina; è tempo oramai di combattere a petto scoperto. Il Datore di ogni bene te ne dia tutta la forza. (Epist. IV, p. 713)

2. La notte si va facendo sempre più buia e non so cosa mi serberà ancora il Signore. Quante cose vorrei dirvi, ma non il posso: riconosco d'essere un mistero a me stesso. (Epist. I, p. 769)

3. Cammina sempre di cotesto passo, nelle vie dell'amore e non ti affliggere se ti sembra che sia qualche volta un pò lento, purchè tu abbia l'affetto buono e risoluto, non puoi se non camminare bene. (Epist. III, p. 855)

4. Il nemico, non bisogna illuderci, è fortissimo, se non si vuole arrendere. L'anima ne comprende, alla luce che Iddio in lei infonde, tutto il pericolo che corre, se non sta sempre all'erta. Il pensiero di perdere il tutto con una possibile caduta fa tremare la povera anima come canna esposta al vento. (Epist. I p. 576)

5. La persecuzione dei mondani e di tutti coloro che non vivono nello spirito di Gesù Cristo non vi distolgano dal battere quella via che i santi hanno battuta. (Epist. II, p. 471)

6.Ahimè! Che cosa mi è avvenuto? dovunque mi aggiro trovo spine, che tutto mi penetrano. Una sola cosa mi resta da amica: la morte. La chiamo di giorno e la chiamo di notte, a solo fine di riceverne un refrigerio a tante mie sventure. (Epist. I, p. 767)

7. Non diffidiamo. Preghiamo ed il Signore Iddio faccia quello che è giusto dinanzi agli occhi suoi. (Epist. IV, p. 944)

8. Una volta sola ho sentito nella più segreta ed intima parte del mio spirito una cosa sì delicata, che non so come potarle dare ad intendere. L'anima sentì dapprima, senza poter vedere, la di lui presenza ed in seguito, direi così, egli si avvicinò si strettamente all'anim, che questa avvertì pienamente il di lui toccamento, proprio, per darvene una pallida figura, come suole avvenire quando ci accade che il nostro corpo tocchi strettamente un altro. (Epist. I, p. 757)

9. Ditemi, come potete dubitarne di queste assicurazioni? Senza la divina grazia avreste potuto superare tante crisi e tante guerre, cui è stato soggetto per l'addietro il vostro spirito? (Epist. II, p. 406)

10. Vi esorto a farvi coraggio ed a santamente rassegnarci, anche alla vista che altri fratelli soffrono ed hanno sofferto più di noi. Saliamo, se non allegramente, almeno con rassegnazione e per amore di Dio, il calvario che la provvidenza ci offre a purificazione del nostro spirito. (Epist. IV, p. 924)

11. La fede anche noi guida, e noi dietro il suo lume sicuri seguiamo il cammino che ci conduce a Dio, alla sua patria, come i santi magi guardati dalla stella, simbolo di fede, giungono al luogo desiderato. (Epist. IV, p. 980)

12. Io veggo, con gioia indescrivibile del mio cuore, che tutte le stagioni dell'anno si trovano nell'anima tua, che talora senti l'inverno di molte sterilità, distrazioni, svogliatezze e noie; ora le rugiade del bellissimo maggio con 'odore dei santi fiorellini, ora i calori del desiderio di piacere al nostro buon Dio. Non rimane se non l'autunno, del quale, come è chiaro, non vedi gran frutti, però occorre bene spesso che al tempo di battere le biade e di penetrare le uve, si trovino raccolte maggiori di quello che permettevano le mietiture e le vendemmie. (Epist. III, p. 854)

13. Quanto è difficile il credere! Il signore mi aiuti a non gittare del sospetto su ciò che a Lui è piaciuto svelarci. Chiedo la morte in sollievo delle mie afflizioni. Me l'accordi presto il Signore Iddio, chè non ne posso proprio più. (Epist. I, p. 758)

14. Correte sempre per l'erta pendice del monte della santità e non vi sbigottisca l'aspro sentiro. Seguitate a camminare appresso a Gesù, e se seguendo Lui si è a prova di tutto, è pure certissimo che di tutto trionferete come sempre. (Epist. II, p. 471)

15. Non ci facciamo dominare da una soverchia e colposa tenerezza che ci renderebbe colpevoli dinanzi al cielo ed alla terra. Disponiamoci a questo sacrificio per amore di Gesù, ed Egli che promette premio a chi per amore non lascia di offrire un solo bicchiere di acqua, sappia rimunerarci e confortarci in ciò che stiamo per fare. (Epist. IV, pp. 938 e 939)

16. Non rammento quasi più niente del passato; del presente non percepisco più nulla; il futuro per me non è che una parola vuota di senso e sola è capace di emppirmi di amarezza l'animo, perchè mi si presenta privo di speranza di vedere rinascere l'eterno sole sul cielo della mia anima. (Epist. I, pp. 766 e 767)

17. Sii sempre ed in tutto umile e serba sempre gelosamente la purezza del tuo cuore e del tuo corpo, perchè esse sono le due ali che ci elevano sino a Dio e quasi ci divinizzano. (Epist. IV, p. 1006)

18. Ho sentito un'ebbrezza dolce assai, una quiete dello spirito e del corpo, pura come un cielo tersissimo che mi ha fatto esclamare dal fondo dell'anima: oh che bel giorno è questo; oh che vista magnifica è quella di chiudere gli occhi del corpo per parire quelli dello spirito davanti allo sposo divino! (Epist. I, p. 717)

19. Ubbidienza è missione: "Sono venuto in questo mondo per fare la volontà di Colui che mi ha mandato, il Padre mio". (Epist. IV, p. 1002)

20. La pace è stata del tutto bandita dal mio cuore: io sono addivenuto completamente cieco. Io mi trovo avvilupato in una più profonda notte e non trovo, per quanto io mi dimeno, mai la luce. (Epist. I, p. 756)

21. Ama e fa ciò che vuoi. Non hai tu da tempo amato il Signore? Non lo ami tuttora? Non brami amarlo per sempre? Dunque nessun timore! Anche ammesso che tu abbia commesso tutti i peccati di questo mondo, Gesù ti ripete: "Ti sono rimessi molti peccati perchè molto hai amato". (Epist. III, p. 619)

22. Gesù è con noi e chi potrà nuocerci? Frema pure l'inferno, ruggiscano pure le tempeste, ma non temiamo, siamo su le braccia della divina pietà. (Epist. IV, p. 854)

23. Raccomando vivamente a mani giunte di stringervi tutti nella fraternità e nel compatimento. Solo così possiamo far piacere a Gesù ed attirare le sue divine benedizioni. (Epist. IV, p. 1004)

24. E' ormai tempo di confessarlo: noi siamo miserabili, che il bene poco possiamo praticarlo; ma Iddio nella sua bontà ci compatisce e si arriva ad accontentare anche del poco, ed accetta la preparazione del nostro cuore. (Epist. III, p. 681)

25. Sì: è per amore che Gesù vi prova, e voi tutti sforzatevi di uniformarvi a questa divina volontà che, se da una parte percuote per provarci e purgarci, dall'altra parte non mancherà di confortarci. (Epist. IV, p. 943)

26. Lo slancio di essere nella pace eterna è buono, è santo, ma bisogna moderarlo con la completa rassegnazione ai divini voleri: meglio fare il divin volere sulla terra, che godere in paradiso. (Epist. III, p. 549)

27. Crescete sempre e mai sempre vi stancate di avanzarvi nella regina di tutte le virtù, la carità cristiana. (Epist. II, p. 383)

28. Ma sia fatta sempre la divina volontà. Coraggio dunque, come io cerco d'infonderlo a me stesso. Gesù saprà asciugare le nostre lacrime. La prova sì, è un pò lunga, ma un altro pò di pazienza e riceveremo indubbiamente la giusta retribuzione. (Epist. IV, p. 852)

29. Ma viva Iddio! Poichè il pensiero dell'immortalità che resiste all'istesso inferno, si presenta tosto innanzi a questa anima smarrita, che è per smarrirsi; sente allora che ella informa ancora un corpo vivente e sta per invocare l'altrui soccorso, non tosto sentesi soffocare dal suo grido...e qui la mia lingua diventa muta e non valgo a dire quello che va allora in me operandosi. (Epist. I, p. 724)

30. Oh! Che è pur dolce il pensiero che un giorno non lontano, se saremo fedeli a Dio, ci ritroveremo dopo l'esilio, riuniti coi nostri cari nella patria. (Epist. IV, p. 945)

31. Non voglio che venga torto un capello per causa mia, sia pure occasionalmente, a chi che sia. Ho sempre amato tutti, ho sempre perdonato, e non voglio scendere nella tomba senza aver perdonato anche chi vorrà porre termine ai miei giorni. (Epist. IV, p. 952)
1. Lo so che tu puoi dire "del mio denaro posso fare quello che io voglio"; ma devi anche ricordarti che la prodigalità non è meno condannata che l'avarizia. (Epist. IV, p. 789)

2. Siate come piccole api spirituali, le quali non portano nel loro alveare altro che miele e cera; la vostra casa sia tutta piena di dolcezza, di pace, di concordia, di umiltà e di pietà per la vostra conversazione. (Epist. III, p. 563)

3. O Gesù, e chi potrà resisterti? Lascia che povero, quale io sono, ti chieggia tutto quello che mi bisogna per piacere a te, che sia di te, che dia gusto a te. Dammi e conservami quella fede viva che mi faccia credere ed operare per tuo solo amore. (Epist. IV, p. 978)

4. Il nemico conosce assai bene il profitto dell'anima che non vede e nè opera cosa alcuna se non per il suo direttore. Ed appunto per impedire questo profitto si vuole insinuare, se ciò gli fosse possibile, anche nel vostro spirito e farvi cadere dall'anima vostra quella filiale confidenza che ogni anima deve avere nel suo direttore. (Epist. II, p. 415)

5. La donna è l'angelo della famiglia, ma a patto che possegga la religione che la sostiene; essa è il profumo della famiglia, ma apatto che possegga il profumo della religione sentita, manifestata e praticata. (Epist. IV, p. 1000)

6. La morte me la sento netta, piena di elasticità, il cuore libero e largo come il mare; i pensieri molesti, le cure pungenti, le noie della vita, tutto quel fascio di amarezze, di fastidi, di seccature, di disinganni, di pene, che affannano l'anima mia, quasi per incanto me le sentii sparire, non le ricordavo nemmeno. (Epist. I, p. 717)

7. Gesù ti apra la stra e ti faccia intendere la sua adorabile volontà. Non diffidiamo, ma abbandoniamoci confidenti nella divina provvidenza. (Epist. II, p. 722)

8. L'anima mia da più tempo si trova immersa giorno e notte nell'alta notte dello spirito. Le tenebre spirituali mi durano delle lunghissime ore, dei lunghissimi giorni e spesso delle intiere settimane. (Epist. I, p. 722)

9. L'armonia della vita sta nell'esatta osservanza della divina legge e dei doveri inerenti allo stato di ciascuno, specie nella mutua carità e nel non farsi meraviglia delle debolezze altrui. (Epist. IV, p. 1001)

10. Ravvivate sempre la vostra fede e non l'abbandonate giammai, ella non abbandona mai alcun uomo, e molto meno l'anima che smani di amare Iddio. (Epist. II, p. 361)

11. Facciamo sì che ci moviamo alla presenza di Dio. Dio mi vede, ripetiamo spesso a noi stessi e, nell'atto che egli mi vede mi giudica pure. Facciamo sì che egli non veda in noi sempre se non il solo bene. (Epist. IV, p. 996)

12. Ma cosa devo dirvi, se ogni parola viene soffocata nella gola per l'acerbità del dolore? Miei cari, nella durezza e nell'amarezza del dolore non mi rimane altra forza se non di esclamare: "Giusto sei, o Signore, e retti sono i tuoi giudizi". (Epist. IV, p. 904)

13. Abbiamo sempre davanti agli occhi che qui sulla terra è un luogo di combattimento e che in paradiso si riceverà la corona. Che qui è luogo di prova ed il premio si riceverà lassù. Che qui siamo in terra di esilio e la patria nostra vera è il cielo ed a quella abbisogna aspirare di continuo. (Epsit. II, p. 453)

14. Preghiamo con fervore, con umiltà,, con costanza: il Signore è un padre, e fra i padri il più tenero, il più buono. (Epist. II, p. 441)

15. Ma in tutto questo che in me succede, sento viva in me la speranza di non disperare. E' vana questa speranza? Comunque sia, io sento di dirti, o Gesù, con Giobbe: "Io spererò in te, anche quando mi sento nella disperazione". Questo stato di cose, che sempre più è andato rincalzando, si è protratto sino al dì di questa mattina, giorno dell'Assunzione al cielo della santissima Vergine. (Epist. IV, pp. 987 e 988)

16. I risentimenti, considerati quali minacce, ci tengono a freno, in modo che conserviamo noi stessi fino a che la nostra salute non sia intieramente ristabilita. (Epist. IV, p. 435)

17. Oh! Quanto è di peso per i figliuoli di Dio questa via mortale, ma la vita che è al di là, e che la misericordia del Sginore si compiacerà accordarci, oh Dio! quant'è più da desiderarsi. (Epist. III, p. 578)

18. Questo dolce pensiero deve confortare tutte le anime grandi, e questo pensiero ancora voglio che conforti pure voi. Umiliamoci dinanzi a Dio; eleviamo a lui la preghiera della rassegnazione e della speranza e ringraziamolo di tanto beneficio. (Epist. IV, pp. 694 e 695)

19. Non si può aspettare troppo dagli uomini. la gratitudine dei benefici non può arrivare al punto di perdonare ai benefattori. (Epist. IV, p. 1002)

20. Il Signore opera, nella sua infinita bontà, in voi dovete umiliarvi sempre dinanzi a Lui ed effondervi in benedizioni e ringraziamenti. (Epist. II, p. 361)

21. Non vogliate sconfortarvi e perdervi di coraggio per l'enorme debito contratto con la divina giustizia. Gesù è di tutti, ma lo è a più ragione per i peccatori. Egli stesso ce lo dice: non sono venuto per i giusti ma per i peccatori; non sono i sani che abbisognano del medico, ma gl'infermi; il figliuolo dell'uomo è venuto per salvare ciò che era perduto; in cielo si farà più festa per la conversione di un peccatore, che per la perseveranza di novantanove giusti. (Epist. IV, pp. 723 e 724)

22. Sì, confidate in Dio e ringraziatelo sempre e di tutto, e così facendo sfiderete e vincerete tutte le ire dell'inferno. (Epist. II, p. 406)

23. Gesù regni sempre sovrano in cima a tutte le tue aspirazioni e nel centro del cuore, ti assista sempre ed in tutto con la sua vigile grazia e ti renda sempre più degno della gloria dei beati comprensori!. (Epist. IV, p. 801)

24. Se in 'un'anima non ci fosse altro che la brama di amare il suo Dio, già c'è tutto, c'è Dio stesso, perchè Dio non è dove non c'è il desiderio del suo amore. (Epist. III, p. 555)

25. Chi ha tempo, non aspetti tempo; non rimandiamo al domani, ciò che oggi possiamo fare. Del bene di poi son riboccanti le fosse...Eppoi chi dice a noi che domani vivremo?. (Epist. IV, p. 965)

26. I nemici di Dio insultano la croce e tutti coloro ancora che col Figliuolo di Dio son sopra di essa crocifissi. (Epist. II, p. 395)

27. Ricordatevi di questo: che se il demonio fa strepito, è segno che egli è ancora al di fuori e non già al di dentro. Ciò che deve atterrire è la sua pace e concordia con l'anima umana. (Epist. III, p. 546)

28. Le piccole tentazioni non combatterle con le dispute e contestazioni, ma sibbene con un semplice ricorso del tuo cuore a Gesù crocifisso, come se per amore ancdassi a baciare il suo costato ed i suoi piedi. (Epist. III, p. 672)

29. Solo Gesù, quasi a malincuore, si riprende ciò che una volta donò all'anima, quando quest'anima gli viene infedele e gli chiude le porte del suo cuore (Epist. II, p. 330)

30. Vi è l'indulgenza della Via Crucis, l'indulgenza plenaria in puno di morte e l'indulgenza plenaria ogni volta che si bacia facendo un atto di amor di dio e pregando sendo l'intenzione del sommo Pontefice. (Epist. IV, p. 933)

31. Alle volte lo spirito è pronto e la carne inferma: ma Iddio sopra di tutto vuole lo spirito. A Lui adunque stringetevi sempre più colla volontà, coll'alta punta dello spirito e lasciate pure che la naura si ricenta, si scuota, reclami i suoi diritti, niente per lei l'è più naturale. (Epist. II, p. 445)
Miriam12Stelle
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1. Preghiamo incessantemente per i bisogni attuali della nostra diletta patria, dell'Europa e del mondo intero. Dio misericordioso abbia pietà delle nostre miserie e dei nostri peccati; ridoni a tutto il modno la tanto sospirata pace. (Epist. III, p. 81)

2. Ahimè, quante offese riceve Gesù dagli uomini! Mi sento agghiacciare il sangue in considerare tanto amore di Gesù sì mal corrisposto. Si direbbe che Gesù non abbia mai amato nel considerare l'odio che gli uomini gli portano. (Epist. I, p. 414)

3. Non ti meraviglierai affatto delle tue debolezze ed imperfezioni, ma, riconoscendoti per quello che tu sei, arrossirai della tua incostanza ed infedeltà a Dio, ed in Lui proponendo e confidando, ti abbandonerai tranquillamente sulle braccia del celeste Padre come un tenero bambino su quelle materne. (Epist. IV, p. 310)

4. Non ti dar pensiero della bruttezza o bellezz fisica. Ti basti la bellezza dell'anima. (Epist. IV p. 1004)

5. Procurate di mettervi alla presenza di Dio, ed a tal fine sappiate che Iddio è realmente con tutta la corte celeste là nel centro dell'anima vostra. (Epist. III, p. 59)

6.Il comune nostro nemico seguita a muovermi guerra e finora non ha dato segno alcuno a volersi perdere ad ogni costo; mi va presentando dinnanzi alla mente il quadro doloroso della mia vita e quel che è peggio mi va insinuando pensieri di disperazione. (Epist. I, p. 767)

7. Continuate a pregare e soffrire secondo le divine intenzioni e secondo la divina volontà. A tutto questo vi animi il premio che vi aspetta e che non sarà lontano. (Epist. III, p. 71)

8. Spero che il Signore voglia accettare le mie sofferenze in soddisfazione dei miei innumerevoli disgusti, che gli ho arrecato. Infine che cosa è ciò che soffro in paragone di quello che per i miei peccati mi sono meritato? Ma sia come si voglia, a me basta che tutto ciò lo vuole Iddio e son lieto lo stesso. (Epist. I, p. 206)

9. La vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre superiore ed il divino amore verrà mai meno nel vostro spirito, se non tralasciate la preghiera. (Epist. III, p. 80)

10. Sta' su di animo. Gesù penserà a tutto. Non diamo retta a gente che non sa quello che dice. Noi confidiamo in Gesù e nella mamma celeste e tutto andrà a finire bene. (Epist. IV, p. 1005)

11. Oh che preziosi momenti sono questi; è una felicità che non so a che paragonarla; è una felicità che quasi solo nelle afflizioni il Signore mmi dà a gustare. (Epist. I, p. 197)

12. Le tentazioni che riguardano la mia vita secolare son desse che più mi toccano il cuore, mi offuscano la mente, mi fanno sudar freddo e sarei per dire mi fanno tremare da capo a piedi. (Epist. I, pp. 215 e 216)

13. Non temete; colui che vi ha aiutati finora, continuerà la sua opera di salvezza. Senza l'aiuto del cielo avreste potuto superare tante crisi, cui è stato soggetto il vostro spirito? (Epist. IV, p. 144)

14. Continuo è il sospirare dell'anima sotto il peso di questa notte che tutta la circonda, tutta la penetra; ma ella si vede incapace a pensare alle cose soprannaturali non solo, ma sino alle cose le più semplici. E quando l'anima è lì per lì per afferrare un solo raggio della divinità, tosto ogni sorta di lume sparisce al suo sguardo. (Epist. I, p. 723)

15. Mettiamo tutta la nostra cura nell'acquisto della beata eternità che ci attende. I figli del secolo confessano ordinariamente morendo, che la presente vita non si deve considerare che per l'eternità; ma i figli di Dio toccano con mano questa verità in tutta la loro vita. (Epist. IV, p. 247)

16. Non vi preoccupi il pensiero che il tempo della prova è lungo ancora; è meglio il purgatorio sofferto per volontà di Dio, che deliziarsi nel chiostro, pallida figura della Gerusalemme celeste. Non si perviene a slavezza senza attraversare il burrascoso mare, sempre minacciante rovina. (Epist. I, p. 829)

17. Siamo pazienti nel sopportare le persone moleste, per amore di Gesù. E' desiderabile che questo non avvenga; ma giacchè avvine, portiamolo per amore di Dio e ne avremo premio. (Epist. IV, p. 1004)

18. Viva mai sempre la bontà del Padre celeste, il quale non mai abbandona chi in lui ripone la sua speranza! (Epist. I, p. 701)

19. Vivete nella prova sempre fiducioso e tranquillo, e siccome quelli che camminano verso la patria loro, non isperano il riposo che dopo di essere giunti, così voi aspirate a quella durevole pace, per la quale vi affaticate. (Epist. IV, pp. 247 e 248)

20. Ohimè! La primavera è già trascorsa, è fuori tempo. Fu sorda l'anima mia alla voce dello Sposo alloraquando amorevolmente l'invitava a seguirlo essendo che il maltempo era passato, l'inverno era già trascorso. Ella si addormentò per tutto il tempo della primavera; fu il sonno degl'ingrati e troppo tardi si svegliò. Cercò il suo amante in tutte le cose e, grazie alla Dio mercè, lo trovò assiso in mezzo a molte dilette, le quali avendo le mani piene di fiori a lui ne offrivano gli odori. (Epist. II, pp. 263 e 264)

21. Sì, preghiamo poichè la preghiera calda e fervente penetri il cielo ed ha seco un'arra divina. (Epist. IV, p. 144)

22. Mostriamoci degni figli di sì gran padre. Anche a noi Gesù ci invita a salire con lui il Calvario. Ebbene non ci ricusiamo. Salire il doloroso monte con Gesù, ci riuscirà dolce. (Epist. III, p. 67)

23. Iddio ama l'uomo con amore infinito; e quando ci punisce, ci punisce con riverenza, quasi temendo di farci male. (Epist. IV, p. 1002)

24. Ubbidite e non sbaglierete giammai: "L'ubbidiente, ci dice lo Spirito Santo, canterà vittoria"; ubbidite e non avrete da rendere conto al Signore di ciò che voi fate per ubbidienza. (Epist. II, p. 306)

25. Quanto è buonoo il Signore con tutti; ma quanto più buono si addimostra con chi ha veri e sinceri sentimenti di in tutto piacergli e di aspettare che si adempiano i divini disegni! (Epist. III, pp. 54 e 55)

26. Fitte tenebre coinvolgono il mio spirito, ed altro non veggo se non buoi e sempre buoi; altro non vi scorgo se non il movimento di fiere, che minacciano di farmi loro preda; altro non ascolta il mio udito se non il continuo ruggito di dette fiere, che mi fanno morire in tutti i momenti per lo spavento. (Epist. I, p. 858)

27. Deh, ditemi, per carità, perchè l'anima più sente il desiderio di amare e nonostante gli sforzi che ella fa di amare quanto ella desidera, sente in se stessa farsi un vuoto tale quasi che ella non mai avesse amato? (Epist. I, p. 565)

28. Siamo fragili, siamo terra e non ogni terreno produce gli stessi frutti a seconda dell'intenzione del coltivatore. Ma dalle nostre miserie umiliamoci sempre, riconoscendo il nostro nulla senza il divino aiuto. (Epist. II, p. 275)

29. Oh! Felici giorni di mia vita, quando il dolcissimo mio Bene era con me ed abitava dentro del mio cuore dove sono andati? Noioso è per me il vivere; mi si lasci o Dio, libero il corso ai lamenti nell'amarezza del mio cuore! (Epist. I, p. 476)

30. Fratello mio, non confonderti degli uomini; un solo pensiero è quello che deve occupare tutto l'animo tuo: amare Dio e praticare e predicare il bene. (Epist. IV, p. 228)
1. Ma più in alto ancora deve essere rivolto il nostro pensiero. Vi è un Padre là su, il quale solo può e deve dare tutto a glorificare questo santissimo Figliuolo suo. Al cuor di questo divin Padre bisogna bussare con santa e filiale confidenza e pregare che prenda lui medesimo le difese di Gesù in sacramento o col porre fine al mondo o col dar termine a tante iniquità. (Epist. III, p. 63)

2. Non intraprendere nessuna azione, anche la più indifferente e la più bassa, senza prima averla indirizzata a Dio. (Epist. IV, p. 450)

3. Ieri sera poi mi è successo una cosa che io non so nè spiegare e nè comprendere. In mezzo alla palma delle mani è apparso un pò di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel pò di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un pò di dolore. (Epist. I, p. 234)

4. Non vi immergete mai tanto col vostro spirito nei vostri lavori od in altre faccende, che abbiate da perdere la divina presenza. (Epist. II, p. 276)

5. Gesù faccia trionfare la giustizia e converta ancora una volta in bene l'invidia e la malvagità degli uomini. (Epist. IV, p. 402)

6. Il tuo buon angelo custode vegli sempre su di te, sia egli il tuo condottiero che ti guidi per l'aspro sentiero della vita; ti custodisca sempre nella grazia di Gesù, ti sostenga con le sue mani affinchè tu non dia del piede in qualche sasso; ti protegga sotto le ali sue dalle insidie tutte del modno, del demonio e della carne. (Epist. III, p. 82)

7. Oh! Quanto bramerei in questi momenti aver qualcuno che mi aiutasse a temperare le ansietà e le fiamme da cui il mio cuore è agitato in questi momenti. (Epist. I, p. 198)

8. Guardatevi dalle ansità ed inquietudini, perchè non vi è cosa, che maggiormente impedisca il camminare alla perfezione quanto i turbamenti, le inquietudini e le ansietà di coscienza. (Epist. IV, p. 441)

9. Torno ad esortarvi di sbandire dal vostro spirito, sempre col divino aiuto, qualsiasi pensiero afflittivo, e di servire il Signore nella letizia del vostro spirito. E' vero che la divina grazia ci investe molte volte con la luce e la divina misericordia, però è sempre la luce di un padre che ama e salva. (Epist. III, p. 76)

10. Non vi curate del domani; pensate a fare il bene oggi, e quando il domani sarà arrivato, si chiamerà oggi, ed allora ci penserete. (Epist. IV, p. 437)

11. La penna è impotente a descrivere ciò che passa nell'anima mia in questi momenti di nascondimento di Gesù. L'incertezza di aver o no discacciate le tentazioni, più che mai l'insidiatore maligno la fa sentire nell'accostarmi alla santissima comunione. (Epist. I, p. 187)

12. Preghiamo molto Gesù, perchè il tutto si svolga secondo i suoi santi voleri. (Epist. IV, p. 332)

13. Armatevi con la bella virtò della fiducia nel Signore e date ascolto alle assicurazioni che da parte di Dio da me vi vengono fatte. (Epist. II, p. 305)

14. Non vi lamenterete mai delle offese, da qualunque parte vi vengano fatte, ricordandovi che Gesù, nostro modello ed esemplare, venne saturato di obbrobri dalla malizia degli uomini, senza mai menarne lamento. (Epist. IV, p. 449)

15. Confortatevi nel dolcissimo Signore nostro, poichè dovete sapere che la più grande miseria dell'anima non è già quella di sentirsi debole, ma quella ben sì di credersi forte, di fidarsi di se stessa, di presumere, di inorgoglirsi la fronte della sua debolezza. (Epist. III, p. 70)

16. Coraggio aduqnue, voi combatterete, e poichè il vostro combattimento è sostenuto ancora da Gesù, voi vincerete sempre ed il nemico si roderà nella sua rabbia. (Epist. IV, p. 169)

17. Un dubbio perenne sulle azioni che fo ed andrò facendo, mi attraversa per la mente; il quale spezza l'animo, ed è assai più trafiggente di mille martirii. Il dubbio di non incontrare nelle mie azioni il divin gradimento, come pure quello di offendere con queste Iddio, è un pensiero che mi fa spasimare ed agonizzare. (Epist. I, p. 862)

18. Il pensiero della morte non mi atterrisce punto, eppure nel considerare che i più gran santi all'approssimarsi di questa tremarono, mi sento agghiacciare il sangue nelle vene, perchè pesno che non sia questo il colmo del mio acciecamento, giustamente permesso da Dio in pena delle mie innumerevoli infedeltà. (Epist. I, p. 384)

19. Il Signore richiederebbe da voi più uniformità ai suoi voleri, specie nelle cose avverse che avvengono a voi ed in voi. (Epist. IV, p. 316)

20. Fatti animo e non temere le fosche ire di lucifero. Rammentati per sempre di questo: che è buon segno allorchè il nemico strepita e ruggisce all'intorno della tua volontà, poichè questo dimostra che egli non è al di dentro. (Epist. III, p. 410)

21. Voi viviate di spirito, tra le vanità della terra voi viviate nel cielo, vivendo con gli uomini lo lodiate e l'amiate con gli angioli, e che il fondamento delle vostre speranze sia sempre in alto ed al paradiso. (Epist. IV, p. 445)

22. Sta di buon animo in quanto ai tuoi piccoli sdegni e difetti; passeranno ovvero, se non passano, ciò sarà per te esercizio d'umiltà e di mortificazione. (Epist. III, p. 347)

23. Di due cose dobbiamo supplicare di continuo il dolcissimo Signor nostro: che accrescesse in noi l'amore ed il timore, poichè quello ci farà volare nelle vie del Sginore, questo ci fa guardare dove mettiamo il piede; quello ci fa guardare le cose di questo mondo per quelle che sono, questo ci fa riguardare ogni trascuratezza. (Epist. IV, p. 801)

24. Riconoscete che la virtù della rassegnazione cristiana è quella che vi assicura maggiormente della vera perfezione; e se la pazienza è d'uopo praticarla verso gli altri, conviene praticarla anche con noi stessi. (Epist. IV, p. 437)

25. Io desidero il morire e l'amare Iddio: o la morte, o l'amore; giacchè la vita senza questo amore è peggiore della morte. (Epist. III, p. 406)

26. Me misero! Tanti anni sono stato alla scuola del dolore, senza aver imparato nnulla. Siane eternamente benedetta la misericordia infinita del nostro Dio, che ha tanta bontà e pazienza di sopportarmi in pace! (Epist. I, p. 389)

27. Abbiate confidenza nella Provvidenza; è necessario farsi provvigione di manna per un solo giorno e non più. Rammentatevi del popolo d'Israele nel deserto. (Epist. IV, pp. 437 e 438)

28. No, mio Dio, io non desidero maggior godimento della mia fede, della mia speranza, della mia carità, solo per poter dire sinceramente, quantunque senza gusto e senza sentimento, che vorrei piuttosto morire, che abbandonare queste virtù. (Epist. III, p. 406)

29. Se noi ci sforzeremo di amare Gesù, questo solo scaccerà ogni timore da noi, e nelle vie del Signore l'anima sente che non cammina, ma vola. (Epist. II, p. 330)

30. O miei dilettissimi figliuoli, quanto desidero che i vostri cuori siano di tal fatta, ben chiusi da ogni lato, affinchè, se le agitazioni e le tempeste del mondo, della carne e del demonio li sorprendono, essi non ne siano penetrati; e che non vi sia altra apertura dalla parte del cielo per respirare e aspirare al nostro Signore Gesù. (Epist. IV, p. 445)

31. Aveva ben ragione san Girolamo di paragonare la vanagloria all'ombra. Difatti l'ombra segue dovunque il corpo, ne misura persino i passi. Fugge questo, fugge anche lei; cammina a passo lento, anche lei a lui si uniforma; siede ed anche allora lei prende la stessa posizione. (Epist. I, p. 398)
Miriam12Stelle
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1. Il Cireneo ha salito in tua vece il Calvario, e se questo non ti è di conforto, ti conforti almeno il merito che lo stesso Cireneo ha rilasciato tutto per te. A te è stato rilasciato la sola via in piano da percorrere. (Epist. III, p. 994)

2. Se vi si presenta alla mente la cara memoria dei vostri defunti, raccomandateli tutti al Signore e tirate innanzi senza più fermare sopra la vostra mente. (Epist. II, p. 191)

3. Eppure, una volta suonata la nostra ultima ora, cessati i battiti del nostro cuore, tutto sarà finito per noi, ed il tempo di meritare e quello pure di demeritare. Tali e quali la morte ci troverà, ci presenteremo a Cristo giudice. I nostri gridi di supplica, le nostra lacrime, i nostri sospiri di pentimento, che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore di Dio, avrebbero potuto di noi fare con l'aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi, oggi più a nulla valgono, il tempo della misericordia è trascorso, ora incomincia il tempo della giustizia. (Epist. IV, p. 964)

4. La lotta con l'inferno è arrivata al punto in cui non si può andare più innanzi. La navicella del mio spirito si vede proprio in sul punto di essere sommersa dalle onde dell'oceano, non ne posso proprio più; mi sento venir meno la terra sotto i piedi, le forze mi vengono meno; io muoio ed assaporo tutte le morti insieme in ogni istante della mia vita. (Epist. I, pp. 551 e 552)

5. E' arte maligna di satana quella di pensare che non adempi il tuo dovere. Disprezzala e disprezza pure il timore che hai di accostarti quotidianamente alla sacra mensa. (Epist. III, p. 375)

6.Non siamo avari con chi troppo ci arricchisce e che la sua liberalità non pone mai termine, non conosce mai la fine, non assegna dei limiti. Unico vostro pensiero sia quello di amare Dio e crescere sempre più nella virtù e nella carità santa, ch'è il vincolo della perfezione cristiana. (Epist. II, p. 369)

7. Oh! Come è grande, come è dolce nella Chiesa di Gesù, il domma divino della comunione dei santi. Questa veramente è la porta della vita eterna. Come sta scritto sulla fronte del piccolo tempio devoto della Porziuncola. (Epist. III, p. 1090)

8. Non posso più sostenermi, non posso più sorreggermi, la tempesta è per abbattermi, è per gettarmi nel fango; l'inferno, ahimè! sembrami aperto sotto i piedi, nonostante che l'anima cerca sempre Iddio. (Epist. I, p. 429)

9. Gesù dice che è venuto in questo mondo non per salvare i giusti, ma i peccatori; non per curare i sani, ma per risanare gl'infermi. (Epist. III, p. 1082)

10. Iddio riempirà il tuo vaso del suo balsamo, quando lo vedrà vuoto dei profumi del mondo; e quando più ti umilierari, più egli ti esalterà. (Epist. III, p. 859)

11. Spandi pure, dico, la tua anima davanti a questo sole di eterna bellezza, se brami che si schiuda il bozzolo a fin di far sprigionare da esso la formosissima farfalla. (Epist. III, p. 858)

12. Procura di conformarti sempre ed in tutto alla volontà di Dio, in ogni evento e non temere. Questa conformità è la via sicura per arrivare al cielo. (Epist. III, p. 448)

13. Scuserete tutti con la carità cristiana, tenendo innanzi agli occhi l'esempio del divin mastro che scusò perfino i suoi crocifissori dinanzi al Padre suo. (Epist. IV, p. 449)

14. Spesso provo gran travaglio nel sovvenire alle necessità della vita: il mangiare, cioè, il bere, il dormire; e mi ci assoggetto come un condannato solo perchè Iddio lo vuole. (Epist. I, p. 422)

15. Non temere le tempeste del rigido inverno, perchè a misura che questo sarà più rigido, tanto più la primavera sarà ricca di fiori ed il raccolto sarà più abbondante. (Epist. III, p. 858)

16. Se la natura si risente e reclama il suo diritto, è condizione questa dell'uomo viatore, il quale se secretamente e tacitamente risente il dolore delle sofferenze e naturalmente vorrebbe sfuggirle, è perchè l'uomo fu creato per la felicità, e le croci furono una conseguenza del peccato. (Epist. II, p. 420)

17. Siamo pazienti nel sopportare le persone moleste, per amore di Gesù. E' desiderabile che questo non avvenga; ma giacchè avvine, portiamolo per amore di Dio e ne avremo premio. (Epist. IV, p. 1004)

18. Viva mai sempre la bontà del Padre celeste, il quale non mai abbandona chi in lui ripone la sua speranza! (Epist. I, p. 701)

19. Le tentazioni contro la fede e la purità è merce offerta dal nemico, ma non temrlo se non con il disprezzo. Finchè egli strepita è segno che non ancora si è impossessato della volontà. (Epist. III, pp. 422 e 423)

20. Sento vivissimo il desiderio, senza neppure il più delle volte che io ci pensi a procurarlo, di trascorrere tutti gli istanti della vita nell'amare il Signore; vorrei tenermi stretto a lui per una delle sue mani e percorrere con gioia quella via dolorosa, nella quale mi ha posto; ma, lo dico pure con la morte nel cuore e con la confusione nell'animo e col rossore sul viso che i miei desideri non corrispondono esattamente alla realtà. (Epist. I, pp. 872 e 873)

21. Gesù vi riempia del suo santo amore e vi conceda tutte quelle grazie, che l'anima vostra desidera e che io assiduamente gli chiedo! (Epist. I, p. 1025)

22. Facciamo del bene, aderiamo alla volontà di Dio, sia questa la stella sopra la quale si fissino gli occhi nostri in questa navigazione, che così non potremo se non giungere a buon porto. (Epist. III, p. 926)

23. Affidiamoci alla divina pietà e nulla di ciò che veramente è male potrà avvenirci. (Epist. IV, p. 839)

24. Ma viva Gesù che anche nel perseguitarmi, non permette che l'anima venga sopraffatta dalla disperazione e questo il credo con la punta dello spirito solamente, sebbene senza alcun conforto, e senza che il veda, per le assicurazioni ed affermazioni che da voi altri mi vengono fatte. (Epist. I, p. 768)

25. Se vi sono degli insipienti che motteggiano l'operato dei figli di Dio, ridetevene altamente e seguitate nella corsa del bene intrapreso. Il premio è promesso dal divin Maestro, non a chi persevera sino alla fine (Epist. III, p. 1078)

26. Vivrete, o figliuoli, finchè piace a Dio, in questa valle di miserie con una totale sommissione alla sua santa volontà. Vivete tranquilli, fate riposare i vostri cuori dolcemente nella volontà di Dio. (Epist. IV, p. 444)

27. Gesù faccia sempre più sentire al vostro cuore, come a tutte le anime che l'amano con sincerità e purità di cuore, il suo invito tre volte amorosissimo: "Il mio giogo è soave ed il mio peso è leggero". (Epist. II, p. 369)

28. Non vi compiacerete mai di voi stessi per qualunque bene possiate in voi scorgere, perchè ogni dono perfetto viene dall'Alto; a Dio dunque datene sempre l'onore e la gloria, e non vi dovete aspettare se non la rimunerazione del bene che fate. (Epist. IV, p. 449)

29. Nel cielo solamente tutto sarà di primavera quanto alla bellezza, tutto all'autunno quanto al godimento, tutto d'estate quanto all'amore. Non vi sarà alcun inverno, ma qui l'inverno è necessario per esercizio dell'annegazione, e di mille altre belle virtù, che si esercitano nel tempo della sterilità (Epist. III, p. 855)

30. Deh! Dunque, nelle ore di combattimento ricordiamoci di Gesù, che è con noi, e soffre con noi e per noi: ricordiamoci di Gesù che combatte con noi e per noi: ricorriamo a lui e saremo sempre sollevati: così operando riporteremo e canteremo sempre vittoria innanzi a Dio. (Epist. III, p. 834)
1. Dio conosce benissimo la nostra intenzione, che è retta, che è santa dinanzi a lui. Dio conosce benissimo la ragione, per cui permette che tanti buoni desideri non si effettuano se non dopo di aver molto faticato, ed alcuni non riescono affatto. (Epist. III, p. 919)

2. Tenete per certo che Dio può tutto rigettare in una creatura concepita in peccato e che porta l'impronta indelebile ereditata da Adamo; ma non può assolutamente rigettare il desiderio sincero di amarlo. (Epist. IV, p. 451)

3. Voi siete con Gesù e Gesù è intimamente a voi unito: ascoltatene la sua voce. Sbandite i timori che avete della guerra del male che a voi potrà avvenire, poichè Iddio è con voi, e non vi sarà torto un capello. (Epist. II, pp. 432 e 433)

4. Non vi dico poi in che modo mi vanno percotendo quei disgraziati. Certe volte mi sento presso a morire. Sabato mi sembrò che mi volessero proprio finire, non sapevo più a qual santo voltarmi; mi rivolgo al mio angelo e dopo d'essersi fatto aspettare per un pezzo eccolo infine aleggiarmi intorno e con la sua angelica voce cantava inni alla divina maestà. (Epist. I, p. 311)

5. Lodato si Dio che ti ha concesso questo caro e santo amore, fallo crescere ogni giorno maggiormente, e te ne crescerà ancora la consolazione; e poichè tutto l'edificio della tua beatitudine è sostenuto da queste due colonne, guarda spesso se l'una e l'altra è punto scossa. (Epist. III, p. 838)

6. Ricordami a Gesù che mi dia più forza e mi faccia fare sempre la sua santa volontà. (Epist. IV, p. 384)

7. Figliuoli, vi dico, con sant'Ambrogio, è tatno necessario a chi vuol perfezionarsi nello spirito aprire tutto il suo cuore e manifestare le proprie infermità ed inclinazioni alla propria guida, quanto è necessario a chi è ferito il medicamento. (Epist. IV, p. 443)

8. Maria ti faccia sempre da madre, ti stringa sempre più al suo cuore: ti faccia pregustare tute le tenerezze della sua maternità, ed un giorno non molto lontano ti mostri tutta la sua gloria assieme a Gesù. (Epist. IV, p. 1005)

9. Quando non puoi camminare a gran passi per questa via, contentati dei piccoli passi, aspettando pazientemente che tu abbia gambe per correre, o meglio ali per volare; contentati di essere per ora una piccola ape di nido che ben presto diventerà una grande ape abile a fabbricare il miele. (Epist. III, p. 859)

10. Non vi esalterete punto nelle virtù, ma ripetendo il tutto da Dio, siate solleciti a darne a lui l'onore e la gloria con infiniti rendimenti di grazie. (Epist. IV, p. 449)

11. Per l'anima infiammata di divina carità il sovvenir alle necessità del prossimo è una febbre che la va lentamente consumando. Darebbe mille volte la vita se potesse far sì che un'anima sola desse una lode di più al Signore. (Epist. I, p. 414)

12. Dio vi ama, e molto, e perciò voi corrispondete nel miglior modo che potete a questo suo amore. Egli non brama altro e voi confidate, sperate, umiliatevi ed amate. (Epist. II, pp. 415 e 416)

13. Il furore di satana non vi deve affatto recare meraviglia nè spavento. Costui, voi comprendete, perseguita a morte le anime che non vogliono dare ascolto alle sue pessime insinuazioni, ed il suo odio tanto più cresce quanto più vede svanire la speranza di possederle per farle sue. (Epist. III, p. 69)

14. Intanto io voglio sperare che voi non sarete del numero di quei falsi cristiani, i quali fanno consistere tutta la festa nel piacere sensuale; ma che anzi la facciate consistere principalmente nell'essere in amicizia con Dio. Quindi vi esorto a disporvi a celebrare un sì alto mistero con una sincera contrizione dei vostri mancamenti verco la divina bontà, con una fervidissima comunione, per quindi poter ricevere le benedizioni del nascente Bambino. (Epist. IV, p. 909)

15. Siamo vigilanti a non dar luogo al nemico di farsi strada per entrare nel nostro spirito e far contaminare il tempio dello Spirito Santo. (Epist. III, p. 418)

16. Gesù Bambino sia il Re supremo del vostro cuore e nella prossima sua solennità riempia il vostro cuore delle sue più elette grazie. (Epist. IV, p. 103)

17. Dunque di che affliggersi, di che temere? Se Dio è con te, chi può essere contro di te? Affliggersi perchè Dio nella sua amabile bontà offre a te delle occasioni per poter tu tesoreggiare per il cielo? Temere perchè Dio vuol provare di qual tempra è la tua virtù e la tua fedeltà per lui? (Epist. II, pp. 784 e 785)

18. Iddio, dopo tanti benefici compartittici senza alcun nostro merito, si contenta di un sì tenuissimo dono, qual è la nostra volontà. (Epist. II, p. 341)

19. Le tentazioni sono il segno certo della divina predilezione e il temerle è la prova la più sicura che non vi acconsenti. (Epist. I, p. 204)

20. Dio ci comanda di amrlo non quanto e come egli merita, perchè sa fin dove giunge la nostra capacità e quindi non ci comanda e non richiede da noi ciò che noi non possiamo fare, ma sibbene ci comanda di amarlo secondo le nostre forze, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra mente, con tutto il nostro cuore. (Epist. III, p. 919)

21. Non so dove andrò a finire, se si procederà sempre in questo modo. Ringrazio però il Signore, perchè nonostante che in certi incontri massimamente soffro momenti proprio di angoscia, serbo però sempre, sebbene debbo farmi gran violenza, un animo allegro; e sembrami che un nuovo coraggio dolcemente mi scenda nel cuore. (Epist. I, p. 214)

22. Voglia Gesù Bambino sorridere al tuo cuore e colmarti di celesti carismi, e fare paghi tutti i tuoi voti. (Epist. IV, p. 340)

23. Gesù Bambino regni sempre sovrano sul vostro cuore, la sua stella rifulga sempre più di nuovo splendore alla vostra mente, il suo divino amore infiammi sempre di nuovo amore per lui, vi trasformi tutto e vi faccia riposare tranquillo sulle braccia della sua divina pietà. (Epist. IV, p. 843)

24. La grazia del divino infante informi sempre il vostro cuore fino alla celeste trasformazione nella celeste carità! (Epist. I, p. 977)

25. Ed oggi, che per tutti gli uomini è giorno di letizia, il mio affetto per tutti voi si riaccende ed a voi si presenta con tutta la commozione dell'anima, e col voto fervido che, in cambio del tanto bene che mi avete fatto, vi vengano concesse da Gesù Bambino in larga misura tutte quelle consolazioni che nella bontà delle vostre anime a me desiderate. (Epist. IV, p. 926)

26. Sta molto vicino alla culla di questo grazioso bambino, specialmente in questi santi giorni del suo natalizio. Se ami le ricchezze, qui vi troverai l'oro che i re magi vi lasciarono; se ami il fumo degli onori, qui vi troverai quello dell'incenso; e se ami le delicatezze dei sensi, sentirai la mirra odorosa, la quale profuma tutta la santa grotta (Epist. III, pp. 346 e 347)

27. Se il santo re Davide mai non avesse peccato, mai non avrebbe acquistato un'umiltà così profonda; nè la Maddalena avrebbe tanto ardentemente amato Gesù, se egli non l'avesse perdonati tanti peccati e non avrebbe Gesù potuto a lei perdonarli, se ella non li avesse commessi. (Epist. III, p. 824)

28. Non ho poi come ringraziare il nostro caro Gesù, che tanta forza e coraggio mi dà nel sopportare non solo le tante infermità che mi manda, ma ancora le continue tentazioni, che egli pur troppo permette, e che di giorno in giorno vanno sempre moltiplicandosi. (Epist. I, p. 200)

29. I magi giungono in Gerusalemme e non trovano alcun esteriore apparato di festa, come credevano, per il grande avvenimento del nuovo re. La stella che li guidava, nell'entrare in città, dispare dai loro sguardi. La loro fede è posta in un duro cimento, ma essi non esitano. Fermi nella loro fede chiedono nuove del nato Messia. (Epist. IV, p. 979)

30. Questi sono i miei auguri per la festa di Gesù Bambino; e questi pure sono i miei voti che innalzo sempre al cielo e con più fervore, mi riprometto, di innalzarli in questa festa del santo natale, in cui rifulge tutta la tenerezza del Signore per noi. (Epist. IV, p. 831)

31. Veramente nulla abbiamo fatto fino ad oggi o, se non altro, ben poco; gli anni si sono susseguiti nel sorgere e nel tramontare, senza che noi ci domandassimo come li avevamo impiegati; se niente vi era da riparare, da aggiungere, da togliere nella nostra condotta. Abbiamo vissuto all'impensata come se un giorno l'eterno giudice non dovesse chiamarci a sè e chiederci conto del nostro operato, del come abbiamo speso il nostro tempo. (Epist. IV, p. 963)
Miriam12Stelle
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