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Invece vorrei giocare

Invece vorrei giocare

Cairoli Laura

IO STO CON LA CHIESA

Sacri Cuori di Gesù e Maria, proteggeteci

Mese dedicato a Maria Santissima

"In questo mese dedicato alla Madonna siamo quotidianamente invitati a recitare il santo Rosario e a rinnovare la Consacrazione al suo Cuore Immacolato".
Novena alla Madonna di Pompei
29 Aprile - 7 Maggio

Novena a S. Leopoldo Mandic
3-11 Maggio

Coroncina alla Madonna di Fatima
4-12 Maggio

Supplica MAdonna di Pompei
8 Maggio

Coroncina del "Fateci Santi"
15 aprile

Novena a S. Rita
13-21 Maggio

Novena a Maria Ausiliatrice
15-23 Maggio

Novena alla Madonna di Caravaggio
17-25 Maggio

Tredicina a Sant'antonio di Padova
31 Maggio - 12 Giugno
(da "IL LIBRO DELLE NOVENE", editrice Ancilla)

Novena Madonna di Pompei

29 Aprile - 7 Maggio


Recitare tutti i giorni della novena:

 

O Santa Caterina da Siena, mia protettrice e maestra, assistimi e degnati di unirti a me in questa novena alla Regina del Rosario, che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei; per la tua intercessione fa' che io ottenga la desiderata grazia. Amen.


- O Dio, vieni a salvarmi.
- Signore, vieni presto in mio aiuto.
- Gloria al Padre...


1. O Vergine Immacolata, Regina del Rosario, in questi tempi di fede morta e di empietà trionfante hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull'antica terra di Pompei. Da quel luogo dov'erano adorati idoli e demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi i tesori delle celesti misericordie. Da quel trono, o Vergine pietosa, rivolgi, o Madre, sopra di me gli occhi tuoi ed abbi pietà: ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mostrati a me come a tanti altri vera Madre di misericordia: "Monstra te esse Matrem"; mentre con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Sovrana e Regina.
- Salve, o Regina...

2. Ai piedi del tuo trono, gloriosa Signora, l'anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni… In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, alzo confidente gli occhi a Te, che Ti sei degnata di eleggere per dimora le campagne di poveri e abbandonati contadini. Là Tu come Regina delle Vittorie levasti la tua voce potente per chiamare d'ogni parte d'Italia e del mondo i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio. Muoviti a pietà: Tu che sei l'aiuto dei cristiani, liberami da queste tribolazioni in cui verso, Tu che sei la vita nostra, trionfa della morte che minaccia l'anima mia in questi pericoli in cui si trova esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l'amore, la salute.

- Salve, o Regina...

3. Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati perché ricorsi a Te con fede, rn'infonde coraggio d'invocarti a mio soccorso. Tu promettesti a San Domenico che chi vuole le grazie con il tuo Rosario le ottiene; ed io con il Rosario in mano Ti chiamo, o Madre, all'osservanza se. Tu stessa operi continui delle tue materne promesse. Tu stessa operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli ad onorarti nel tempio di Pompei. Tu vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Con il cuore sulle labbra con viva fede Ti chiamo e T'invoco: Madre mia, Madre cara, Madre bella, Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non tardare ancora a stendermi la mano tua potente per salvarmi: il ritardo, mi porterebbe alla rovina.
- Salve, o Regina...

4. A chi dovrò ricorrere, se non a Te che sei sollievo dei miserabili, conforto degli abbandonati, consolazione degli afflitti? Lo confesso, sono indegno di ricevere grazie. Ma Tu sei Speranza di chi dispera, grande Mediatrice tra l'uomo e Dio, potente nostra Avvocata presso il trono dell'Altissimo, Rifugio dei peccatori! Di' una parola in mio favore al tuo Figliolo: egli ti esaudirà. Chiedigli, Madre, questa grazia di cui tanto ho bisogno... Tu puoi ottenermela: Tu, Speranza mia, mia Consolazione, mia Dolcezza, Vita mia. Così spero e così sia.
- Salve, o Regina...

5. Vergine e Regina del Santo Rosario, Figlia del Padre Celeste, Madre dei Figlio divino, Sposa dello Spirito Santo, Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, impetra questa grazia a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna…; Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudii, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi: Te la domando per il Cuore dei tuo Gesù, per quei nove mesi che lo portasti in seno, per la sua morte di croce, per il suo Nome santissimo, per il suo Preziosissimo Sangue. Te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso, Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero. Tu mi hai da salvare. Amen.

- Salve, o Regina....

Novena a S. Leopoldo Mandic

3 - 11 Maggio


Ripetere ogni giorno della novena:

 

O San Leopoldo, arricchito dall'Eterno divin Padre di tanti tesori di grazia a favore di quanti a te ricorrono, ti preghiamo di ottenerci una viva fede e una ardente carità, per cui ci teniamo sempre uniti a Dio nella sua santa grazia.

- Gloria al Padre
...

O San Leopoldo, fatto dal divin Salvatore strumento perfetto della sua infinita misericordia nel sacramento della penitenza, ti preghiamo di ottenerci la grazia di confessarci spesso e bene, per poter avere sempre l'anima nostra monda da ogni colpa e realizzare in noi la perfezione alla quale Egli ci chiama.

- Gloria al Padre
...

O San Leopoldo, vaso eletto dei doni dello Spirito Santo, da te abbondantemente trasfusi in tante anime, ti preghiamo di ottenerci di essere liberati da tante pene e afflizioni che ci opprimono, o di avere la forza di sopportare tutto con pazienza per acquistarci meriti per il cielo.

- Gloria al Padre
...

O San Leopoldo, che durante la tua vita mortale nutristi un tenerissimo amore alla Madonna, nostra dolce madre, e ne fosti ricambiato con tanti favori, ora che sei felice vicino a Lei, pregala per noi affinché guardi alle nostre miserie e si mostri sempre nostra madre misericordiosa.

- Ave Maria
...

O San Leopoldo, che avesti sempre tanta compassione per le umane sofferenze e consolasti tanti afflitti, vieni in nostro aiuto; nella tua bontà non ci abbandonare, ma consola anche noi concedendoci la grazia che domandiamo. Così sia.

 

Coroncina alla Madonna di Fatima

4 - 12 Maggio

PRIMO GIORNO

O Vergine Madre, che Ti degnasti di apparire sulle solitarie montagne di Fatima a tre pastorelli, insegnandoci che nel ritiro dobbiamo intrattenerci con Dio nella preghiera per il bene delle anime nostre; ottienici l'amore alla preghiera e al raccoglimento, affinché possiamo ascoltare la voce del Signore e adempiere fedelmente alla sua santissima Volontà.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

SECONDO GIORNO

O Vergine purissima che ammantata di niveo candore apparisti a semplici e innocenti pastorelli insegnandoci quanto dobbiamo amare l'innocenza del corpo e dell'anima, aiutaci ad apprezzare questo dono soprannaturale, oggi tanto trascurato e non permettere che scandalizziamo il nostro prossimo con parole o azioni, anzi aiutiamo le anime innocenti a conservare questo tesoro divino.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

TERZO GIORNO

O Maria, Madre dei peccatori, che apparendo a Fatima lasciasti scorgere una leggera ombra di tristezza sul tuo volto celestiale, indizio del dolore che Ti procurano le offese che noi facciamo continuamente al tuo Figlio divino, ottienici la grazia di una perfetta contrizione affinché confessiamo con tutta sincerità i nostri peccati nel santo tribunale della penitenza.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

QUARTO GIORNO

O Regina del santo Rosario che portasti tra le mani una corona di candidi grani e tanto insistesti che recitassimo il santo Rosario per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno, infondici un grande amore alla preghiera, specie al tuo Rosario, modello di orazione vocale e mentale, da non lasciar passare il giorno senza recitarlo con la debita attenzione e devozione.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

QUINTO GIORNO

O Regina della Pace e Madre nostra pietosa, mentre sull'Europa incombeva l'immane sciagura della guerra mondiale, indicasti ai pastorelli di Fatima il modo di liberarci da tante calamità con la recita del Rosario e la pratica della penitenza, ottienici da Dio che fioriscano tra noi con la fede e con le virtù cristiane la pace e la prosperità pubblica, per l'onore tuo e del tuo Figlio divino.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

SESTO GIORNO

O Rifugio dei peccatori che esortasti i pastorelli di Fatima a pregare Dio perché quei poveri infelici che rifiutano la legge di Dio non cadano nell'inferno e dicesti ad uno di essi che il vizio della carne precipita il più gran numero di anime nelle fiamme infernali, donaci, insieme a un grande orrore per il peccato, specie per quello dell'impurità, compassione e zelo per la salvezza delle anime che vivono in grande pericolo di dannarsi eternamente.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

SETTIMO GIORNO

O Salute degli infermi, quando i pastorelli Ti chiesero di guarire alcuni ammalati e rispondesti che avresti resa la salute ad alcuni e non ad altri, ci insegnasti che la malattia è un dono prezioso di Dio e un mezzo di salvezza. Donaci una conformità alla volontà di Dio nelle contrarietà della vita tale che non solamente non ci lamentiamo, ma benediciamo il Signore che ci offre un mezzo per soddisfare in questo mondo le pene temporali meritate per i nostri peccati.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

OTTAVO GIORNO

O Vergine Santissima che manifestasti ai pastorelli il desiderio che fosse innalzato a Fatima un Santuario in onore del tuo Santissimo Rosario, concedici un profondo amore per i misteri della nostra Redenzione che si commemorano nella recita del Rosario, per vivere in modo da godere dei suoi preziosi frutti, i più eccelsi che la Santissima Trinità abbia concesso alla famiglia umana.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

NONO GIORNO

O Vergine Addolorata che manifestasti a Fatima il tuo Cuore circondato di spine chiedendo consolazione e promettendo in compenso la grazia di una buona morte, la conversione della Russia ed il finale trionfo del tuo Cuore Immacolato, fa' che seguendo il desiderio del Cuore di Gesù siamo fedeli nell'offrirti il tributo di riparazione e d'amore da Te chiesto nei primi Sabati del mese, onde essere partecipi delle grazie promesse.
- Ave Maria...
- Madonna del Rosario di Fatima, prega per noi.

 

Supplica Madonna di Pompei

8 Maggio

Prehiera composta dal Beato Bartolo Longo che si usa recitare non solo nel Santuario di Pompei ma anche in altre chiese, a mezzogiorno dell'8 maggio e della prima domenica di ottobre.

Recitala con fede, fervore e confidenza. Non sei solo a presentare la tua supplica a Maria.

Sono centinaia di migliaia di fedeli, sono migliaia di vescovi e sacerdoti, è il Santo Padre stesso che proprio in questo momento innalza lo stesso grido al trono della più misericordiosa delle madri. Spettacolo stupendo, commovente!

Unisciti a questo coro irresistibile di voci e Maria non potrà certo negarti la grazia che domandi, se questa sarà utile per l'anima tua e se con una buona confessione ti sarai messo in grazia di Dio.

 

Miriam12Stelle

- Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.


- Ave Maria
...
 

È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.

Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore.

Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

 
- Ave Maria
...

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle sue grazie e della sue misericordia.


Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
 

- Ave Maria
...
 

CHIEDIAMO LA BENEDIZIONE A MARIA
 

Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.


O Rosario benedetto di Maria,

catena dolce che ci rannodi a Dio,

vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli,

torre di salvezza negli assalti dell’inferno,

porto sicuro nel comune naufragio,

noi non ti lasceremo mai più.

Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia,

a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. 
E l’ultimo accento delle nostre labbra

sarà il nome tuo soave,

o Regina del Rosario di Pompei,

o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori,

o Sovrana consolatrice dei sofferenti.
Sii ovunque benedetta,

oggi e sempre, in terra ed in cielo.

Amen.


- Salve Regina...


 

Novena a S. Rita

13 - 21 Maggio


(Santa degli impossibili)

 

 

1° GIORNO

O eccelsa taumaturga S. Rita, rivolgi i tuoi occhi pietosi verso di me, che tanto soffro e piango!... Tu vedi il mio povero cuore circondato di spine, sanguinante dolore... Tu vedi, o cara Santa, che i miei occhi non hanno più lacrime, perché tante ne hanno versate! Stanco e sfiduciato sento che la stessa preghiera mi muore sulle labbra... Dovrò disperare in simile frangente della mia vita? Deh, vieni, o Rita, vieni in mio soccorso ed aiuto! Non sei tu chiamata dal popolo cristiano: Santa degli Impossibili, avvocata dei casi disperati?. Ebbene, onora tale titolo implorando per me la grazia che a Dio domando... Tutti proclamano le tue glorie, tutti narrano i prodigi più strepitosi per tuo mezzo operati da Dio, io solo rimarrò deluso, perché da te non ascoltato? No! Ti prego di intercedere per me presso Gesù, perché abbia pietà dei miei affanni, e per tuo mezzo, o buona Rita, io possa ottenere quanto il mio cuore ardentemente desidera.

- Pater, Ave, Gloria

 

RESPONSORIO (da ripetersi ogni giorno della novena)


Di Rita al nome fuggono

febbri, ferite e peste,

morbi, dolori, dèmoni e

grandine e tempeste.


Rit: Ai ciechi, ai sordi, ai muti.

Ai zoppi porgi aita: la prole implori,

e tornano i morti a nuova vita.


Non recano danno i fulmini,

né il terremoto o il fuoco:

lacci, perigli, insidie,

per te non han più loco.            Rit.

 

Santa degli impossibili

la Spagna ti proclama:

t'ammirano altri popoli:

Cascia il tuo nome acclama.         Rit.

 

Al divin Padre e al Figlio

sia lode, gloria e onore;

lode per tutti i secoli

al sempiterno Amore.         Rit.


- Segnasti, Signore, la tua serva Rita

- con il sigillo della tua Carità e Passione.

 

PREGHIERA (da ripetersi ogni giorno della novena)

O Dio che Ti degnasti di donare a S. Rita tanta grazia che amò i nemici e nel cuore e sulla fronte portò i segni della tua Carità e Passione, Ti preghiamo, per i suoi meriti e la sua intercessione, di concederci la grazia di perdonare ai nostri nemici e di meditare i dolori della tua Passione, così che conseguiamo il premio da Te promesso, Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.


 

2° GIORNO

Io vedo il sentiero della tua vita, o grande taumaturga di Cascia, seminato di tribolazioni e spine pungenti che purtroppo hanno straziato il tuo cuore. Tu sei veramente, o Rita, martire dei più atroci dolori che hai assaporato a poco a poco, fino a vuotarne il calice amaro. Nel considerare il tuo cuore così dolorosamente provato io ritorno dinanzi a te per supplicare la grazia che a Dio chiedo... Tu sai che cosa significa lo spasimo del cuore! Tu conosci il martirio dell'anima perché tanto hai penato, tanto hai sofferto, perciò sarai pronta ad accorrere in mio soccorso. Non è vero forse che il Signore, in questi tempi così dolorosi, ha voluto in modo mirabile far emergere la tua bella figura donandoti i più strepitosi prodigi, perché l'umanità si rivolgesse a te fiduciosa e ne avesse soccorso? Cara Santa, ecco dinanzi a te un'anima desolata che piange e geme; molto spero dal tuo potente aiuto. O Rita, prega il tuo Sposo celeste Gesù, perché io possa conseguire quanto domando al mio Dio, per mezzo del tuo potente patrocinio.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

3° GIORNO

Volgo invano intorno il mio sguardo smarrito per il dolore, e non trovo sollievo. ''Al mio cuore avvilito non sorride alcuna speranza  terrena  ed  io  mi  vedo inesorabilmente perduto. Tu però, o cara S. Rita, che brilli come un astro splendente di luce sovrana nel cielo della Chiesa Cattolica, rischiari il mio tenebroso cammino ed infondi speranza al cuore affranto. Sì! Io confido in te e per te attendo la grazia sospirata… Ottienimi questa grazia da Gesù Crocifisso, per i meriti di quei momenti atroci in cui fu provato il tuo buon cuore, quando per obbedienza ti sei assoggettata al matrimonio con colui che doveva martoriare la tua esistenza e lo hai amato santamente da piangerne desolata la tragica morte. Ottieni mi questa grazia per il tuo eroico sacrificio di offrire a Dio i tuoi figli, prima di vederli macchiati di colpa. Oh, quale martirio per il tuo cuore di madre! Per quanto hai voluto soffrire nel chiostro, per quanto Gesù ti ha concesso di soffrire, allo scopo di purificarti con il dolore, per tante ansie e martini, chiedi per me la grazia che ardentemente desidero.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

4° GIORNO

Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati, sono questi i titoli belli, pieni di santa speranza, per le anime provate dal dolore. Ben si convengono a te, o cara S. Rita da Cascia, che nei casi estremi dell'esistenza, mentre intorno è tutto desolazione e morte, vieni come celeste giardiniera a rinverdire la speranza inaridita nei cuori. Purtroppo nel mio cuore la speranza è già venuta meno per il dolore che inesorabilmente incalza! il peso della sciagura mi opprime, l'incertezza mi spaventa e non so dove rivolgermi per avere il desiderato soccorso. A te ricorro, o buona Rita, pieno di fiducia e sicuro della tua protezione. Per la potenza della tua intercessione presso il trono di Dio, attendo la grazia che domando... Mostrati, ancora una volta, potente e misericordiosa, fa' conoscere anche a me che tu sei veramente come ti acclamano: Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

5° GIORNO

O sposa diletta di Gesù, S. Rita da Cascia, eccomi di nuovo ai tuoi piedi invitato dalla tua bontà verso le anime travagliate dal dolore. Tu vedi il mio povero cuore annientato dalle amarezze della vita. La speranza non sorride più, il dubbio atroce invade il mio animo, viene meno la fiducia e il baratro spaventoso della disperazione si apre sotto i miei piedi. Dimmi, o cara Santa, cosa dovrò fare in un frangente così grande? A chi devo rivolgermi in un momento così tragico della vita? Oh, se è vero che tu sei la Santa dei casi disperati, aiutami; vieni in mio soccorso altrimenti mi sento perduto! Anch'io mi rivolgo a te che ti sei sempre mostrata misericordiosa verso i sofferenti, e tu non avrai pietà di me? Oh, S. Rita, sei tanto buona! E proprio per questo che mi raccomando a te con tutto il cuore, affinché da Gesù tu mi ottenga la grazia che con viva fede imploro...

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

6° GIORNO

O cara S. Rita, il cielo è diventato di bronzo, né la mia preghiera può raggiungere il trono di Dio. So che purtroppo i miei peccati sono l'unica causa di tanto castigo. Ti confesso che mi manca il coraggio di rivolgermi a Gesù, poiché ho disprezzato tante volte la sua misericordia ed ora ne sento terribile la giustizia. Vedo che non merito perdono e chiuso nel più cupo dolore, piango desolato il mio stato miserando. Dimmi, o S. Rita, dovrò io disperare? No! Gesù mi ha dato in te una potente avvocata perché tu mi ottenga dal tuo Sposo celeste il perdono delle gravissime colpe e una risoluta volontà di non offenderlo mai più. Con tale ferma decisione sulle labbra e nel cuore mi rivolgo a te, o Santa taumaturga, perché tu ottenga per me da Gesù la grazia tanto necessaria... in quest'ora in cui mi trovo stanco, desolato, abbandonato da tutti. Una tua parola a Gesù, o Rita, ed il Cielo si aprirà a misericordia e perdono.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

7° GIORNO

O dolcissima S. Rita, la cui esistenza fu sempre amareggiata dal fiele del dolore, rivolgi il tuo sguardo amabilissimo verso dì me. La mia preghiera, benché stanca e languente, giunga al tuo cuore che sicuramente si chinerà benigno verso di me. La carità che sempre teneramente mostrasti al prossimo nella tua vita, le parole di pace, di conforto, il santo consiglio che prodigasti a tutti, mi spingono verso di te, specialmente ora che sei grande in Cielo, o avvocata dei casi disperati. Davanti alla tua potenza la morte indietreggia, il cieco riceve la luce, lo zoppo si raddrizza, il paralitico è risanato, e tutte le infermità dell'anima e del corpo scompaiono; soltanto io non sarò consolato per la tua intercessione? Non voglio, non posso crederlo. Anch'io spero fermamente nella tua protezione, nel tuo intervento presso Dio e sono certo che ritornerà la pace nel mio cuore e la grazia che imploro... mi sarà concessa.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

8° GIORNO

O innamorata Serafina del Crocifisso, nel vederti prostrata ai suoi piedi divini, i nel mirarti ferita alla fronte da una spina  del tuo Sposo Gesù, la mia fiducia in te si accresce in modo prodigioso. Tu davvero sei la prediletta del Signore. Egli ti ha contrassegnata con un dono regale, ti ha fatta tutta sua. Vedi dunque, o cara S. Rita, che non mi sono ingannato se in te ho riposto tutta la mia fiducia e mi sono abbandonato nelle tue mani pietose. Ora è il momento d'aiutarmi, se vuoi. Ora la mia esistenza ha bisogno del tuo soccorso. Non sarà vano il mio ricorso a te, che tanto sento di amare. O potente taumaturga, da tutto il mondo invocata celeste benefattrice, orsù ti prego e ti scongiuro, per l'amore che porti a Gesù, di chiedere per me a Lui la grazia che domando... Nulla a te si nega. I prodigi, le grazie, i favori speciali, per tuo mezzo si ottengono. Ebbene io attendo ancora la grazia che, con tutto il cuore, ho chiesto al Signore.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

9° GIORNO

Eccomi, o cara S. Rita, al termine di questa sacra novena. lì mio cuore si sente rianimato per essere ricorso a te nel momento angoscioso in cui si trova. Sono sicuro che hai ottenuto da Gesù la grazia che ho chiesto, ma se ancora non fosse così, alzo ancor più la mia voce e ti domando pietà e misericordia. O S. Rita, fa' che non mi allontani dal tuo cospetto senza essere stato consolato, fallo per le tue sofferenze, per la carità che hai avuto verso i poveri tribolati, per l'amore che hai portato a Gesù e alla sua Madre Immacolata Maria, per il dono che hai avuto della spina del Signore. Aiutami, soccorrimi. E l'ultimo grido che io lancio a te, Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati. Mostrati veramente quale sei e ottienimi la grazia che ho chiesto. Con il tuo aiuto propongo di cambiare la mia pessima vita, di essere l'apostolo della divina Bontà e Potenza, di recarmi al tuo Santuario di Cascia, di concorrere al tuo culto, in ringraziamento del favore celeste che ho ottenuto per tuo mezzo, dal nostro dolce Redentore Gesù.

- Pater, Ave, Gloria

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

 

Novena a Maria Ausiliatrice

15 - 23 Maggio

(consigliata da San Giovanni Bosco)

1. Recitare per 9 giorni:

- 3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:

Sia lodato e ringraziato in ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.

- 3 Salve o Regina... con la giaculatoria:

Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.

2. Accostarsi ai Sacramenti della Riconciliazione e all'Eucaristia.

3. Dare un'offerta o il proprio lavoro personale per sostenere le opere di apostolato, preferibilmente a favore della gioventù.

4. Ravvivare la fede in Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice.

Novena alla Madonna di Caravaggio

17 - 25 Maggio

Primo giorno

O Madonna Santissima che Ti degnasti di apparire alla buona Giovannetta, la quale in tutte le sue opere e tribolazioni a Te si raccomandava e in Te sola metteva il suo conforto, fa che nelle tribolazioni io mi affidi fiducioso alla tua materna protezione, poiché da te sola posso sperare la liberazione da ogni male ed il conseguimento d’ogni bene.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Secondo giorno

O Madonna Santissima, per quella bontà con cui Ti degnasti di apparire a una povera contadinella, ottienimi la grazia di compiere umilmente tutti i doveri del mio stato.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Terzo giorno

O grande Regina che apparendo a Caravaggio onorasti Giovanetta delle tue comunicazioni, lei che era sconosciuta agli uomini, ma molto accetta a Te per il candore della sua innocenza e il fervore della sua devozione, ottieni anche a me la grazia di non cercare la gloria mondana, ma di mettere sempre ogni cura nel rendermi caro a Te con una vita innocente e fervorosa.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Quarto giorno

O Madre pietosissima che spiegasti a Giovanetta di essere apparsa a Caravaggio per richiamare gli uomini alla penitenza, ottienimi la grazia di amare la penitenza per poter soddisfare la divina giustizia provocata ci miei peccati.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Quinto giorno

O Vergine purissima che apparisti con un candido velo sul capo quasi a significare il candore della tua anima, ottienimi di essere sempre libero da ogni macchia di peccato, ma specialmente di conservare illibata la purezza, che è la virtù da Te prediletta.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Settimo giorno

O Regina potentissima che a conferma della tua apparizione facesti sgorgare una sorgente di abbondantissima acqua che risana ogni malattia anche la più incurabile, ottienimi la grazia che per la tua intercessione io guarisca da ogni malattia spirituale e nasca nel mio cuore quella mistica fonte di virtù le cui acque saliranno alla vita eterna.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Ottavo giorno

O Sede della Sapienza che scegliesti per tua apostola un’ignorante contadinella e, riempiendola del tuo spirito, rendesti efficaci le sue parole per convertire a Te i cuori, non rifiutare di eleggermi come umile apostola della tua devozione, affinché da te sostenuta e trasformata, come quell’arida verga piantata nella fonte miracolosa, possa portare ovunque con la parola e con l’esempio il profumo delle tue virtù.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

 

Nono giorno

O Regina del Cielo che a perpetuare la memoria della tua apparizione e per chiamare le genti ad onorarti, ispirasti ai fedeli il fervore di innalzarti un maestoso Santuario, ottienimi la grazia di venire a visitarti nel tuo augusto tempio, e aprendo allo zelo per il tuo culto l’offerta l’offerta del mio cuore, mi assicuri la tenerezza della tua materna protezione sulla terra per partecipare poi alla tua gloria in Cielo.

- Ave Maria...

- Nostra Signora di Caravaggio, prega per noi.

Miriam12Stelle

Tredicina a Sant'Antonio da Padova

31 Maggio - 12 Giugno

***

1° GIORNO

La parola di Dio 
"Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime. Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla" (Gc 1,21-25).


Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"Sono i poveri, i semplici, gli umili, che hanno sete della parola di Vita e dell'acqua della Sapienza. Al contrario, I mondani che si inebriano con il calice d'oro del vizio, i saputi, i consiglieri dei potenti, credetemelo, non si lasciano annunciare il Messaggio divino. È un grande segno di predestinazione l'ascoltare volentieri la parola di Dio. Come l'esule, il quale cerca e sente con piacere le notizie provenienti dalla sua terra, dimostra di amare la sua patria, così si può dire che abbia già il cuore rivolto al Cielo il cristiano che ascolta con interesse chi gli parla della Patria celeste". 


PREGHIAMO 

O Signore, noi Ti invochiamo: per l'intercessione di Sant'Antonio, dottore evangelico e messaggero della tua verità, fa' che ascoltiamo di cuore la tua voce e custodiamo fedelmente la tua parola. Per Cristo nostro Signore. Amen. 
- Padre nostro... 

Il cuore nello scrigno

 Nella predicazione frate Antonio raccomandava molto il distacco dalle cose di questo mondo e l'amore alla povertà. Il Signore volle dare maggiore autorità alle parole del Santo con un prodigio strepitoso. 
Mentre egli predicava a Firenze, morì un uomo molto ricco che non aveva voluto ascoltare le esortazioni del Santo. I parenti del defunto vollero che i funerali fossero splendidi e invitarono frate Antonio a tenere l'elogio funebre. Grande fu la loro indignazione quando udirono il santo frate commentare le parole del vangelo: «Dove è il tuo tesoro, ivi è Il tuo cuore», dicendo che il morto era stato un avaro ed un usuraio. Per rispondere all'ira dei parenti ed amici il Santo disse: "Andate a vedere nel suo scrigno e vi troverete il cuore". Essi andarono e, con grande stupore, lo trovarono palpitante in mezzo al denaro e ai gioielli. Chiamarono pure un chirurgo perché aprisse il petto al cadavere. Questi venne, fece l'operazione e lo trovò senza cuore. Dinanzi a tale prodigio parecchi avari e usurai si convertirono e cercarono di riparare al male compiuto.

 
- Non cercare le ricchezze che rendono l'uomo schiavo e lo mettono in pericolo di dannarsi, ma la virtù, la sola accetta a Dio.

 

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2° GIORNO

La preghiera 
"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! 

"In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 7,7-11; 18,19-20).


Dagli scritti di Sant'Antonio: 

"L'orazione è un'effusione di affetto verso Dio, un devoto e familiare colloquio con Lui, un riposo della mente illuminata dall'alto che cerca di godere di Lui quanto più è possibile. 
La preghiera è anche il sollecitare i beni temporali necessari alla vita presente, ma quelli che ne fanno domanda al Signore con vero spirito cristiano, subordinano sempre la propria alla sua volontà, anche se a pregare li spinge unicamente il bisogno: solo il Padre celeste sa che cosa veramente ci è necessario nell'ordine temporale. 
La preghiera è infine azione di grazie, cioè riconoscere i benefici ricevuti e offrire in cambio a Dio tutte le nostre opere, cosicché la nostra preghiera sia continua". 


PREGHIAMO 
O Signore Gesù che ci hai insegnato a pregare e ci hai dato l'esempio della vera preghiera, concedici la grazia di pregare senza stancarci mai e di vivere nella perfetta comunione con Te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 
- Padre nostro... 

Le passere in prigione 

Fernando (nome di Battesimo di S. Antonio) amava tanto Dio e i genitori. L'amore per Dio lo dimostrava con lunghe preghiere, e l'amore a papà e mamma con l'obbedienza pronta e lieta. 
Alla voce dei genitori che lo chiamavano, egli era pronto a lasciare il gioco e anche la preghiera. 
Una volta il Signore premiò il suo ardente desiderio di andare in chiesa in questo modo: era la stagione in cui nei campi biondeggia il frumento e le passere, a stormi, si calano sulle spighe producendo danni. lì padre affidò a Fernando il compito di sorvegliare il campo allontanando le passere durante la sua assenza. lì fanciullo ubbidì, ma dopo un'ora senti un grande desiderio di andare in chiesa a pregare. Allora chiamò a raccolta tutte le passere e le rinchiuse in una stanza della casa. Quando il padre ritornò, si meravigliò di non trovare Fernando nel campo e lo chiamò per sgridano. Ma il figlio lo rassicurò che neppure un chicco di grano era stato mangiato; lo condusse in casa e gli mostrò le passere prigioniere poi apri le finestre e le lasciò libere. 
Il padre, sorpreso, strinse al cuore e baciò il figlio straordinario.


- ll Signore chiede l'obbedienza verso coloro che hanno autorità o la premia sempre, in questa o nell'altra vita.

 

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3° GIORNO

La Conversione 
"Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio" (Ez 36,25-28).


Dagli scritti di Sant'Antonio:
 
"Come deve essere la contrizione per il peccato? Ascolta il salmista: 
«Uno spinto centrito è sacrificio a Dio, un cuore affrante e umiliate, Dio, tu non disprezzi» (Sal 51,19). 
In queste parole sono indicate la compunzione di spirito per i peccati, la riconciliazione del peccatore, la contrizione universale per tutti i peccati e l'umiliazione continua del peccatore pentito. Lo spirito del penitente, quand'è lacerato e coperto di ferite, è un olocausto gradito a Dio. Egli si riconcilia con il peccatore e il peccatore con Lui". 


PREGHIAMO 
O Signore, Tu non vuoi la morte dei peccatori, ma la loro conversione e la loro salvezza: noi Ti chiediamo perdono 
dei nostri peccati e Ti preghiamo di aiutare il nostro cammino verso di Te, nostro sommo e unico Bene. 
Per Cristo nostro Signore. Amen. 
- Padre nostro... 

Il peccatore pentito

 La predicazione di frate Antonio oltre alla glorificazione di Dio e al trionfo della Chiesa mirava alla conversione dei peccatori, perciò dopo aver dimostrato la bruttura del peccato ed il male che produce nell'anima, esortava gli uditori a fare una sincera e buona confessione. Un giorno andò da lui un grande peccatore, deciso di cambiar vita e di riparare a tutti i mali commessi. S'inginocchiò ai suoi piedi ed era tale la sua commozione da non riuscir ad aprire bocca, mentre lacrime di pentimento gli bagnavano il volto. 
Allora il santo frate Io consigliò di ritirarsi e di scrivere su di un foglio i suoi peccati. L'uomo ubbidì e ritornò con una lunga lista. 
Frate Antonio li lesse a voce alta, poi riconsegnò il foglio al penitente che se ne stava in ginocchio. Quale fu la meraviglia del peccatore pentito, quando vide il foglio perfettamente pulito! I peccati erano spariti dall'anima del peccatore e così pure dalla carta.

 
- Mediante la grazia sacramentale la confessione libera l'ani­ma dal peccato. Porta sempre un sincero dolore dei peccati quando vai a confessarti e il Signore ti perdonerà.

 

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4° GIORNO

La grazia 
"Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". "Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Gv 14,23; 15,4-5).


PREGHIAMO 
Fa' che torniamo, Dio della salvezza, all'unione d'amore con Te, perché senza di Te non possiamo fare niente e il nostro cuore non trova pace finché non riposa in Te. Per Cristo nostro Signore. Amen. 
- Padre nostro... 

L'umile esaltato

 Il Santo Vangelo insegna: «Chi si umilia sarà esaltato». Questa verità vale particolarmente per frate Antonio rimasto fino allora, nel più grande nascondimento e la cui scienza venne conosciuta per caso. 
Nel settembre del 1222, nella cattedrale di Forli, si teneva la consacrazione sacerdotale di alcuni chierici francescani e domenicani. Fra quelli che assistevano al sacro rito c'era anche frate Antonio. Al termine della cerimonia il predicatore che doveva tenere l'importante discorso sulla grandezza del Sacerdozio venne a mancare. lì Padre Provinciale rivolse l'invito a parecchi, ritenuti bravi oratori, ma tutti si rifiutarono perché impreparati. Si rivolse allora al nostro fraticello che per obbedienza accettò e salì sul pulpito. 
Tutti si aspettavano di sentire poche parole incerte e disadorne, invece dopo un'introduzione calma frate Antonio incominciò ad infervorarsi e pronunciò un discorso chiaro, vibrante e pieno di sapienza. Fu per tutti una rivelazione e il Padre Provinciale lo nominò predicatore della Romagna contro l'eresia degli Albigesi. 
Da quel giorno frate Antonio cominciò a percorrere le città d’Italia attirando tanta gente ad ascoltare la sua infiammata parola.

 

- Conservati umile se vuoi avere la predilezione del Signore.

 

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5° GIORNO

La Fede 
"Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne 'padre di molti popoli', come gli era stato detto: 'Così sarà la tua discendenza'. Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo - aveva circa cento anni - e morto il seno di Sara. Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché 'gli fu accreditato come giustizia'. E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione" (Rm 4,18-25).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"La fede è la virtù principale e chi non crede è simile a quegli Ebrei che nel deserto si ribellarono a Mosè. Senza la fede non si entra nel regno di Dio, essa è la vita dell'anima. 
li cristiano è colui che, con l'occhio del cuore illuminato dalla fede, intuisce i misteri di Dio e ne fa pubblica professione. 
La fede vera è accompagnata dalla carità. Credere in Dio, per il cristiano, non significa tanto credere che Dio esiste e neppure credere che Egli è verace, significa credere amando, credere abbandonandosi in Dio, unendosi e uniformandosi a Lui".

 
PREGHIAMO 
O Signore, noi Ti ringraziamo per il dono della fede: Ti chiediamo che essa aumenti in noi e sia fondata sempre più sulla tua Parola, affinché la nostra vita sia orientata verso di Te e possiamo portare frutti di buone opere. Per Cristo nostro Signore. Amen. 

- Padre nostro... 

Il cibo avvelenato

 Il grande numero di ascoltatori che accorrevano alle prediche di frate Antonio e le conversioni ch'egìi otteneva, riempivano sempre più con odio gli eretici di Rimini, che pensarono di farlo morire avvelenato Un giorno finsero di voler discutere con lui su alcuni punti del catechismo e lo invitarono ad un pranzo. Il nostro fraticello, che no voleva perdere l'occasione per fare del bene, accettò l'invito. 
Ad un certo momento gli fecero mettere dinanzi una pietanza avvelenata. Frate Antonio, ispirato da Dio, se ne accorse e li rimproverò dicendo: "Perché avete fatto questo?". "Per vedere - risposero - se sono vere le parole che Gesù disse agli Apostoli: “Berrete il veleno e non vi farà male»". Frate Antonio si raccolse in preghiera, tracciò un segno di croce sul cibo e poi mangiò serenamente, senza riportarne danno alcuno. 
Confusi e pentiti della loro cattiva azione, gli eretici domandarono perdono, promettendo di convertirsi. 


- Fai sempre il segno di croce chiedendo la benedizione del Signore prima di sederti a tavola? Prendi fin d'ora questa santa abitudine.

 

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6° GIORNO

La Speranza 
"Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato". "Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo" (Rm 5,1-5; 15,13).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"La speranza è l'attesa dei beni futuri... Alla disperazione manca la forza per progredire perché chi ama il peccato non può tendere alla gloria futura. Tuttavia bisogna che la speranza non diventi presunzione, ma sia accompagnata dal timore, che è principio di sapienza. ­Nessuno infatti può giungere a gustare la dolcezza della sapienza se prima non assaggia l'amarezza del timore... Finché l'uomo spera Dio gli concede il perdono, la grazia; se l'uomo si pente dei sui peccati, può sperare la dolcezza del perdono". 


PREGHIAMO 
O Signore, noi Ti chiediamo che il nostro cuore sia fortificato dalla virtù della speranza e che i nostri occhi si fissino là dove sono le nostre vere ed eterne gioie. Per Cristo nostro Signore. Amen. 
- Padre nostro...

Di fronte ad Ezzelino 

Il S. Vangelo insegna a proteggere i poveri e i deboli. 
Frate Antonio non si accontentava di predicare questa verità, la metteva in pratica. 
In quel tempo un crudele tiranno, Ezzelino da Romano, ai piedi del Grappa, faceva tanto soffrire le popolazioni del Veneto, commettendo violenze d'ogni genere contro tutti. Con i suoi soldati terrorizzava i contadini, opprimeva i poveri e combatteva i signori meno potenti di lui. Aveva rinchiuso nelle prigioni del suo castello anche i Sanbonifacio, signori di Verona. 
Nessuno osava presentarsi a quel despota per domandare clemenza, temendo la sua ferocia. 
Frate Antonio, al quale stavano a cuore la giustizia e la carità, si recò nel palazzo di Ezzolino e tentò l'incredibile, rimproverando ad Ezzelino in persona i suoi misfatti ed avvertendolo che avrebbe subito i tremendi castighi di Dio. 
Ezzelino non volle piegarsi davanti al frate, ma neppure osò fargli del male; comprese le gravi parole, i giusti richiami e più tardi diede la libertà ai Sanbonifacio. Qualche tempo dopo, durante un combattimento, il tiranno morì sconfitto ed umiliato.

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7° GIORNO

L'Amore 
" Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15,9-13).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"C'è un solo amore verso Dio e il prossimo: è lo Spirito Santo, perché Dio è amore. 
L'amore, dice Sant'Agostino, ha avuto da Dio questa norma: che noi amiamo Dio per Se stesso con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi; cioè per lo stesso fine e per lo stesso motivo per cui amiamo noi stessi, quindi nel bene. 
Com'è grande l'amore di Dio per noi Egli ci manda il suo Figlio unigenito affinchè noi amiamo Lui, senza il quale vivere è morire poiché chi non ama rimane nella morte. 
Se Dio ci ha amato a tal punto da darci il suo Figlio diletto, per cui tutto è stato fatto, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri".

 
PREGHIAMO 
Riempi, o Signore, i nostri cuori con il fuoco del tuo amore; concedici di consumare la nostra vita nell'amore verso di Te, sommo Bene, e nell'amore verso tutti i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen. 
- Padre nostro... 

Un morto in tribunale 

Molti credono che il sacerdote e il religioso lasciando la famiglia manchi di pietà e calpesti i santi affetti e i doveri verso i genitori. Costoro cadono in un madornale errore; chi si consacra a Dio continua ad amare teneramente, anzi nel modo migliore, tutti i suoi cari. Ecco una prova: frate Antonio riuscì a salvare il padre, falsamente accusato. 
Mentre Antonio si trovava a Padova, nella città di Lisbona un giovane uccise di notte un suo nemico e lo seppellì nel giardino del padre di Antonio. Trovato il cadavere, venne accusato il padrone del giardino. Costui cercò di dimostrare la sua innocenza, ma non riuscì. lì figlio, saputo ciò, andò a Lisbona e si presentò al giudice dichiarando l'innocenza del genitore ma questi non volle credergli. 
Il Santo allora fece portare in tribunale il cadavere dell'ucciso e, tra lo spavento del presenti, lo richiamò in vita e gli domandò: "È stato mio padre ad ucciderti?". Il risuscitato, mettendosi a sedere sul lettino, rispose: "No, non è stato tuo padre" e ricadde supino, ritornando cadavere. 
Allora il giudice, convinto dell'innocenza di quell'uomo, lo lasciò andare. 


- Ricorda: il Signore protegge sempre gli innocenti.

 

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8° GIORNO

L'Eucaristia 
" Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; [50] questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo". Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù disse: "In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me" (Gv 6,48-57).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"Dobbiamo fermamente credere e apertamente confessare che quel lo stesso corpo che nacque dalla Vergine, tu appeso alla croce, giacque nel sepolcro, risuscitò il terzo giorno, salì alla destra del Padre, è lo stesso corpo dato da Gesù come cibo agli Apostoli e Io stesso che la Chiesa consacra ogni giorno e distribuisce ai fedeli. 
Sull'altare, sotto i segni del pane e del vino, è presente Gesù stesso, rivestito dell'umana carne con la quale si offrì al Padre divino e anche ora quotidianamente si offre. Chi lo riceve è ricolmato di ogni bene: le tentazioni sono smorzate, le amarezze si cambiano in gioie e la pietà trova il suo alimento".

 
PREGHIAMO 
Signore Gesù Cristo che nell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, concedici che il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue operi la nostra redenzione e trasformi la nostra vita in una comunione più piena con Te e con i fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 
- Padre nostro...

La mula in ginocchio 

Gli eretici insegnavano che nella SS. Eucaristia non è presente Gesù vivo e vero. 
Uno di questi di nome Bonillo, fece a frate Antonio questa proposta: Io terrò digiuna la mia mula per tre giorni, poi la condurrò sulla piazza di Rimini e tu le presenterai dinanzi la SS. Eucaristia. Nello stesso tempo, io le metterò vicino del fieno. Se la mula rifiuterà di mangiare per adorare quel pane che tu dici essere il Corpo di Cristo, io crederò nell'Eucaristia". 
ll santo frate accettò la proposta. 
Arrivato il giorno stabilito, una grande moltitudine di gente si era radunata nella piazza. 
Giunto Bonillo con la mula affamata, frate Antonio andò a prendere, in una vicina chiesa, la SS. Eucaristia e si portò dinanzi alla mula. Nello stesso istante Bonillo mise davanti alla bestia del fieno. La mula non badò al fieno, piegò le ginocchia anteriori e chinò il muso fino a terra, in atto di adorazione. Dalla folla si alzò un grido trionfale alla Santissima Eucaristia, mentre l'eretico Bonillo cadeva in ginocchio convertito.

 
- Ravviva la tua fede nella presenza reale di Gesù nella SS. Eucaristia: inginocchiati davanti al tabernacolo e ricevi Cristo come si conviene.

 

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9° GIORNO

La Croce dl Cristo 
"Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.  D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo" (Gal 6,14-17).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"lì cristiano deve appoggiarsi alla Croce di Cristo come il viandante si appoggia al bastone quando intraprende un lungo viaggio. Deve aver ben impressa nella mente e nel cuore la Passione di Cristo perché soltanto da tale sorgente deriva la parola della vita e della pace, della grazia e della verità. 
Volgiamo i nostri occhi a Gesù, al Signore nostro inchiodato alla Croce di salvezza! Crocifiggiamo la nostra carne alla sua Croce mortificando i sensi; piangiamo per le iniquità che abbiamo com­messo noi e per quelle del nostro prossimo" .

 

PREGHIAMO 
Gesù, imprimi in noi il ricordo della tua Passione; Sìgnore 
aiutaci a seguirti, portando ogni giorno insieme con Te la nostra croce per poter partecipare alla gioia della tua risurrezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 
- Padre nostro... 

La predica al pesci

 Frate Antonio, con la parola eloquente e chiara, smascherava la cattiveria degli eretici e la falsità degli errori che essi divulgavano; perciò costoro lo odiavano e con tutti i mozzi cercavano d'impedire che i fedeli andassero ad ascoltarlo. 
Una volta, nella città di Rimini, riuscirono nel loro intento: nessuno si presentò alla predica di frate Antonio. 
il santo predicatore allora, ispirato da Dio, andò sulla vicina spiaggia del mare Adriatico e incominciò a dire: "Udite la parola di Dio, o pesci, perché gli uomini non vogliono udirla". Subito si avvicinò alla riva una grande moltitudine di pesci, e tutti stavano col capo fuori dell'acqua, attenti alle parole del santo frate, che esortava a lodare il Signore, creatore dell'acqua, nella quale trovavano il loro alimento e vivevano in tanta serenità. 
Meravigliati, i pescatori che stavano sulla spiaggia corsero in città a raccontare il miracolo e, in breve, la spiaggia si riempì di gente, cosicché frate Antonio, con grande dispetto degli eretici, potè tenere, anche quella volta, la predica.

 

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10° GIORNO

Lo Spirito Santo 
"Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui". Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?".  Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (Gv 14,16-26).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"A contatto con lo Spirito Santo l'anima perde via via le sue macchie, la freddezza, la durezza e si trasforma tutta nel fuoco che la brucia; lo Spirito Santo, infatti, è ispirato all'uomo per infondergli una sua somiglianza, per quanto è possibile. Sotto la sua azione l'uomo si purifica, si riscalda, arriva all'amore di Dio, come dice l'Apostolo: «L'Amore divine s'è versate nei nostri cuori, per le Spirito Sante che ci fu date». 
Si, l'anima del giusto, nella quale lo Spirito Santo abita con i suoi doni ineffabili, diviene fragrante di divinità come una stanza in cui si conserva un balsamo prezioso".


PREGHIAMO 
Vieni, o Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del tuo amore. Tu che con il Padre e il Figlio vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 
- Padre nostro...

Il dono della bilocazione

S. Antonio è conosciuto in tutto il mondo con il nome di Taumaturgo, cioè operatore di miracoli, perché durante la sua vita il Signore per mezzo suo compì molte meraviglie. 
Una volta ebbe anche il dono della bilocazione per cui potè trovarsi nello stesso tempo in due luoghi distinti. 
Teneva a Montpellier, in Francia, un corso di predicazione. Durante il discorso nella chiesa cattedrale si ricordò che quel giorno toccava a lui cantare l'Alleluia durante la Messa conventuale che si celebrava nel suo convento, ed egli non aveva incaricato nessuno di sostituirlo. Allora sospeso il discorso, si tirò il cappuccio sul capo e rimase immobile per alcuni minuti. 
Meraviglia! Nel medesimo tempo i frati Io videro nel coro della loro chiesa e Io udirono cantare I'Alleluia. 
AI termine del canto i fedeli della cattedrale di Montpellier Io videro scuotersi come dal sonno e riprendere la predica. 
In questo modo Dio dimostrò quanto fossero a Lui gradite le fatiche del servo fedele. 


- Nel servire fedelmente il Signore ci sarà sicura ricompensa, Dio non smentisce quello che ha promesso.

 

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11° GIORNO

La Madonna 
"Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 'nulla è impossibile a Dio'". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei." (Lc 1,26-38)

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"Il Signore aveva creato il paradiso terrestre O vi pose l'uomo perché vi lavorasse e Io custodisse. Purtroppo, Adamo malamente Io lavorò e malamente lo custodi. Fu quindi necessario che Dio creasse un altro Paradiso, di gran lunga più bello: la Madonna. In questo secon­do Paradiso fu posto il nuovo Adamo, Gesù, che vi compì opere grandi e Io custodì conservandolo incontaminato. 
O Madre mia, come sei bella nell'anima e splendente nel corpo, nelle delizie della vita eterna! 
In questo mondo la beata Vergine fu poverella e sconosciuta, ma in Cielo è gloriosa e bella, Regina degli Angeli. Che Ella ti inebri in ogni tempo! Che tu sia sempre rapito nel suo amore così che, assorto in Lei, tu sappia disprezzare i piaceri ingannevoli del mondo e calpestare la concupiscenza della carne".

 
PREGHIAMO 
Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, rivolgi a noi i tuoi occhi misericordiosi, soccorrici nelle nostre difficoltà, assistici durante la vita e nell'ora della nostra morte. 
Amen. 
- Padre nostro... 

Il demonio burlato 

Frate Antonio non era solo perseguitato dagli eretici, ma anche dal demonio al quale strappava molte anime. 
Il diavolo perciò cercava di disturbano mentre predicava e di allontanare chi andava da lui. 
Un giorno nella città di Limoges, in Francia, il Santo teneva un discorso all'aperto perché nessuna chiesa poteva contenere il grande numero di ascoltatori accorsi. 
All'improvviso il cielo si copri di dense nubi che minacciavano di precipitare in un grande acquazzone. Alcuni ascoltatori impauriti, cominciarono ad andarsene, ma frate Antonio li richiamò assicurando loro che non sarebbero stati toccati dalla pioggia. 
Infatti la pioggia cominciò a cadere a dirotto tutt'intorno, lasciando perfettamente asciutto il terreno occupato dalla folla. Terminata la predica, tutti lodarono il Signore per il prodigio che aveva compiuto e si raccomandarono alle preghiere del santo frate così potente contro le insidie del demonio. 


- Quando ti senti tentato dal diavolo, ricorri anche tu all'in­tercessione di S. Antonio da Padova.

 

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12° GIORNO

La Testimonianza cristiana 
"Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.  Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.  Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,13-16).

 
Dagli scritti di Sant'Antonio: 
"Voi siete la luce del mondo!... Ecco, il sole è fonte di calore e di luce. Ebbene, come la loro sorgente, così dai testimoni di Cristo devono sgorgare vita e dottrina a beneficio degli altri. Sia ardente di carità la tua vita, sia chiara la tua dottrina. 
Il cristallo, percosso dai raggi del sole, li riverbera. Così il credente, illuminato dal fulgore di Cristo deve emettere scintille di parole e di esempi e accendere il prossimo".

 
PREGHIAMO 
Signore Gesù che hai comandato ai tuoi Apostoli di essere tuoi testimoni fino ai confini della terra, concedici di 
credere in Te, di amarti e di seguirti in modo che la nostra vita sia una vera testimonianza di Te davanti agli uomini. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. 
- Padre nostro... 

La celeste visione

Frate Antonio era ancor giovane, ma per le troppe fatiche sostenute si sentiva sfinito ed ottenne dai Superiori un periodo di riposo. 
Un benefattore dell'Ordine, il Conte Tiso di Camposampiero, lo volle presso di sé perché con il riposo gli potessero presto ritornare le forze. Qui avvenne la celestiale visione! 
Una notte il Conte Tiso vide la stanzetta abitata dal santo, tutta illuminata. Si avvicinò pian piano e spiò dall'apertura. Vide frate Antonio che teneva in braccio Gesù Bambino. La soave visione di paradiso durò parecchio tempo; poi Gesù disparve e la stanzetta ritornò nel buio. 
Solo più tardi, il Conte Tiso divulgherà l'accaduto del quale volle che, in obbedienza ai desideri del Santo, nessuno fosse informato prima della sua morte. 
Con questo atto di tenerezza Gesù volle premiare anche su questa terra l'amore che gli aveva dimostrato il suo servo buono e fedele.

 
- Ricorda che nessuna opera compiuta per la gloria di Dio e per il bene dei nostri fratelli resterà senza premio in questa e nell'altra vita

 

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13° GIORNO

Il nostro destino eterno 
"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io" (Gv 14,1-3).

"Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33).


Dagli scritti di Sant'Antonio: 

"O anima cristiana, se sarai fedele nella prova terrena, un giorno vedrai quel che mai occhio umano contemplò. Per te, infatti, è detto nella Scrittura: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchie udì, nè mal entrarono in cuore dl uomo, queste ha preparate Dio per celere che Io amano» (1 Cor 2,9)... Allora sarà veramente sazio il tuo occhio, perché vedrai Colui che tutto vede... Allora sarai vera­mente regina tu, che ora sei schiava in esilio; sarai piena di delizia nel corpo e nell'anima glorificati. Il tuo cuore si dilaterà in una gioia indicibile. 
Ora, come pellegrini del Cielo, posiamo stanchi la testa sulla pietra che è la costanza nella fede... ma un giorno reclineremo il capo sul petto di Gesù, come Giovanni apostolo nell'ultima Cena. Quanto grande è la tua dolcezza, o Signore! Tu la tieni nascosta per coloro che Ti onorano. Si, la tieni nascosta perché più ferventemente la cerchiamo, perché cercandola la troviamo, perché amandola la gustiamo in eterno!".

 
PREGHIAMO 
O Signore Dio onnipotente, Tu ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te: concedi a noi, tuoi figli, di camminare spediti verso la Patria celeste alla quale tendiamo. Per Cristo nostro Signore. 
Amen. 
- Padre nostro...

Come muore un santo 

A Camposampiero Frate Antonio si ammalò gravemente ed espresse il desiderio di essere portato a Padova per morire nel suo convento di S. Maria. Venne tosto disteso su di un carro, tirato da due buoi. Ma quando il carro giunse alle porte di Padova, si fece una breve sosta nel convento dell'Arcella. 
Qui l'ammalato peggiorò e domandò il S. Viatico e l'Estrema Unzione. Poi cominciò a cantare l'inno alla Madonna: "O gloriosa Signora, innalzata sopra le stelle...". Intorno a lui i frati pregavano e piangevano. Ad un certo momento i suoi occhi velati, si aprirono, e si fissarono estatici e lucenti in alto come se vedessero qualche cosa di divino. Il frate che lo sorreggeva gli chiese: "Che cosa guardi?". 
Con voce che manifestava tutta la sua gioia, rispose: "Vedo il mio Signore!". Poco dopo Frate Antonio era in cielo: 13giugno 1231. La notizia della sua morte venne diffusa nella città dai fanciulli che andavano gridando: "È morto il Santo, è morto il Santo!". Mentre le campane suonavano a distesa. 


- Sii molto devoto a questo Santo e sforzati di imitarne le virtù.

 

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